Piazza Kennedy: associazioni di categoria e privati chiedono al Comune un contributo extra per imprese danneggiate
La notizia che la riapertura di una delle attività che da tredici anni anima Ravenna, il Fellini Scalinocinque, sia legata all'inaugurazione della piazza su cui si affaccia, ha sollevato diverse reazioni, a cominciare dalla Confesercenti. L'associazione di categoria, tramite il presidente Gianluca Gasperoni, ha alzato la voce per ricordare al Comune che «è ora che si smetta di scherzare sulla pelle delle imprese». In una nota inviata alla stampa, Gasperoni spiega: «a seguito di questa triste notizia, ci auguravamo che il Comune si sarebbe attivato per fornire risposte. Le associazioni di categoria e gli operatori interessati sono stati convocati invece dal Comune con inspiegabile ritardo per la serata del 3 ottobre per conoscere lo stato dei lavori e i bandi relativi ai chioschi da installare. Senza rifare qui la trafila del percorso dei lavori, giova solo ricordare che nei mesi scorsi erano state fornite (il 7 aprile dall’assessore Roberto Fagnani) rassicurazioni circa l’apertura di buona parte della piazza. Le aziende, loro malgrado, si erano organizzate per quei tempi, e invece niente, non si sarà pronti neanche per la Notte Oro. Non si può né toppare né scherzare sui problemi e sulla pelle delle imprese e delle loro gestioni. Chiediamo quindi al Comune, che pure a suo tempo aveva accolto la richiesta di ridurre alcune tariffe locali alle imprese coinvolte, ora, a fronte dei nuovi pesanti ritardi nella conclusione dei lavori oltre a dare risposte precise e definitive di elargire, stante i gravi danni subiti, un contributo straordinario a chi è stato costretto a chiudere o sospendere la propria attività per responsabilità non sue». A considerare giuste e pienamente condivisibili le analisi di Gasperoni su piazza Kennedy è il consigliere provinciale Gianfranco Spadoni, che sottolinea le difficoltà dei commercianti e spiega: «Purtroppo la piazza, anche dopo la sua definitiva apertura, non avrà una destinazione d’uso tale da ristabilire flussi di persone dirette al centro, perché tali spazi difficilmente saranno utilizzati nel periodo invernale né in quello estivo, perché l’ammasso di cemento si trasformerà in una sorta di braciere. La modifica di questo spazio con il passaggio da 'piazza anonima a soggiorno accogliente' è destinata invece a trasformarsi in una sorta di salotto desertificato, i cui effetti negativi sono già stati toccati con mano da tutti gli operatori. Si tratta di un serio danno economico che i non pochi soggetti danneggiati, a cominciare da quelli situati nella piazza in oggetto, stanno subendo da parecchio tempo. Tale situazione, purtroppo, non sarà superata certamente con l’apertura della piazza. Come già detto, chi subisce il maggiore danno è ancora una volta la categoria dei commercianti i quali, oltre al cosiddetto rischio d’impresa, vedono compromessa la loro abituale attività lavorativa per cause indipendenti dalla loro capacità di gestirla promuoverla». Contrarietà alle lungaggini di un cantiere che sarebbe dovuto durare un anno sono arrivate anche da Ascom, da mesi critica nei confronti dell'Amministrazione. A ricordare che, neanche per la Notte Oro, la piazza aprirà è il presidente Mauro Mambelli, da sempre contro la chiusura dell'ex parcheggio. «Quando si affrontano lavori come questi occorrono verifiche archeologiche che diano tempi certi ai commercianti».