Il direttore del consorzio lughese Castagnoli: «Coerbus, pronti entro l’anno per la gara del Tpl. Bene lo shuttle RaCe»

Bassa Romagna | 21 Settembre 2016 Economia
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«A fine anno saremo pronti in tutto e per tutto per la gara romagnola del trasporto pubblico, spero che anche le istituzioni acelerino. Lo shuttle RaCe è in crescita, ma serve fare maggiormente sistema. L’andamento di Coerbus è positivo, anche se il settore subisce continui tagli». Il direttore Maurizio Castagnoli inquadra così l’andamento del consorzio di Lugo che raccoglie 36 imprese del settore dei trasporti da Castel San Pietro a Rimini. «Il fatturato è in linea con quello del 2015 (chiuso in crescita del 12,6% a oltre 17,89 milioni di euro con un utile netto di quasi 25mila euro), sono ottimista». Il grosso del giro d’affari (66%) lo fa il Trasporto pubblico locale (Tpl), seguito da servizi scolastici (18%), trasporti sociali (8%) e turismo (8%).
Com’è andata la stagione dello shuttle RaCe, la navetta che collega Ravenna e Cervia all’aeroporto di Bologna?
«Lo shuttle quest’anno ha incrementato il numero delle corse e, anche se i dati definitivi non sono ancora pronti, ha mostrato una crescita evidente delle presenze. Il rischio imprenditoriale ancora c’è, ma la Sac di Cervia ha mostrato grande coraggio nell’investire su questa navetta, pensando che abbia buone prospettive. Un servizio strategico come questo dovrebbe essere messo nei programmi turistici della Riviera e di Ravenna città d’arte».
In questo contesto le piace l’idea del sindaco di Ravenna di fare una società di promozione unica con Cervia, Cesenatico e Comacchio?
«Assolutamente sì, anche perché è un turismo molto cambiato rispetto al passato. E’ più veloce e non può essere attrattivo se si perde un giorno nei trasporti. La società unica può essere una buona opportunità per crescere insieme pubblico e privati. Da tempo sosteniamo che la mobilità debba essere inserita nel sistema dell’accoglienza».
Più in generale, come va il settore turistico di Coerbus?
«E’ ridotto rispetto a dieci anni fa. Le imprese fanno investimenti e sono all’avanguardia nei servizi, ma la concorrenza al massimo ribasso è deleteria. Bisogna far passare il concetto che risparmiare sulla qualità è un rischio. Stiamo lavorando per gestire maggiormente questo settore per conto dei nostri associati che, essendo aziende storiche e strutturate, hanno pacchetti clienti consolidati. Oggi il consorzio gestisce i grandi contratti del Tpl e da quest’anno gestirà anche il surplus delle varie aziende sulla base di un tariffario prestabilito. Pensiamo che sia un passo avanti per tutti i soci di Coerbus».
Ancora nulla di fatto per la gara del Tpl su base romagnola. Voi siete pronti?
«Stiamo lavorando su una modifica dello statuto che sarà pronta a fine anno per dare maggiori garanzie per quanto riguarda gli investimenti e l’aspetto finanziario con l’introduzione della figura del socio sovventore. Col regolamento daremo ulteriori garanzie su qualità e controlli. Saremo pronti entro fine anno».
E il pubblico?
«C’è la volontà da tempo di fare l’agenzia unica romagnola della mobilità, speriamo che sia mantenuta la promessa di dargli gambe entro fine 2016. Dopo per la gara ci sono i tempi tecnici; entro fine 2017 si potrebbe fare».
Cosa si aspetta?
«Vogliamo essere co-gestori del servizio e non sub-affidatari: vogliamo portare il modello Ravenna in Romagna. Ovviamente con cifre diverse da quelle attuali che, dopo anni di deroga, non sono più sostenibili in quanto calcolate su valori sorpassati da molto tempo».
E’ iniziato l’anno scolastico. Come vi presentate?
«I Comuni hanno meno risorse e la concorrenza sleale da imprese di altre Regioni aumenta. Perché sleale? Ad esempio perché i parametri per ottenere le certificazioni sono su base regionale con indicatori molto differenti. Avere un centimetro o sette di battistrada cambia radicalmente, come sono diversi i costi delle certificazioni. Non possono valere allo stesso modo. Non vogliamo privilegi, ma competere su servizi fatti bene e al giusto prezzo».
Il settore dei trasporti sociali?
«I margini sono bassi, ma ci sono. Abbiamo fatto grandi investimenti e, in questo momento, siamo gli unici a poter garantire un servizio di questa qualità in questo territorio».

Christian Fossi - Foto Roberto Beretta
 
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