Condanna definitiva per lo stupro di gruppo del 2011, uno del branco torna in carcere

Faenza | 08 Settembre 2016 Cronaca
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La mattina del 7 settembre i carabinieri di Faenza hanno arrestato il 26enne Nadir Ez Zahid, nativo di Lamezia terme, ma di origini nordafricane, in esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dalla Corte d'Appello di Bologna. Il ragazzo è accusato di aver stuprato con altri 4 una ragazza 30enne residente nel bolognese e di origini nigeriane nel 2011. La ragazza aveva fatto visita ad una sua connazionale a Faenza e mentre camminava verso la stazione per prendere il treno che l'avrebbe riportata nel bolognese, dove risiedeva, era stata avvicinata da un’autovettura con a bordo cinque sconosciuti. Dopo averla minacciata, gli individui le avevano intimato di consegnare la borsa e l'avevano trascinata in auto. In aperta campagna l'avevano violentata a turno, tenendola sotto sequestro per circa tre ore sotto la minaccia di una pistola.La giovane era stata lasciata in stato di shock nella zona industriale di Faenza, dove aveva chiesto aiuto ad una guardia giurata che, vista la gravità della situazione, aveva chiamato un’ambulanza. All’epoca la vicenda aveva creato molto scalpore in città a tal punto che gli investigatori l’avevano definita “una storia di violenza selvaggia”. Grazie ai dettagli riferiti dalla donna, fra cui alcuni particolari dell’auto utilizzati dai suoi aguzzini, erano stati identificati dopo alcuni mesi di indagini tre appartenenti al “branco”, tutti di Faenza, tra cui il 26enne.Erano stati tutti arrestati nell'ottobre del 2011 con l’accusa di violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona e rapina aggravata. Il 26enne, nel frattempo uscito dal carcere e sottoposto agli arresti domiciliari, è stato condannato insieme ai suoi complici a 5 anni di reclusione. A nulla è valso il ricorso in Cassazione, respinto pochi giorni fa. I carabinieri di Faenza hanno ricevuto l’ordine di carcerazione, portandolo alla casa circondariale di Ravenna. Anche il 41enne faentino, suo complice, che dopo l’arresto si era trasferito a Cattolica, è stato raggiunto da analogo provvedimento di cattura eseguito dai carabinieri del luogo la settimana scorsa. Il terzo componente della banda già si trovava in carcere a Modena.
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