Solarolo, ambulanza ferma alle sbarre

Faenza | 09 Settembre 2016 Cronaca
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«Questo episodio è grave e non può passare inosservato» tuona il sindaco di Solarolo Fabio Anconelli contro i Vvertici di Rfi,  la società partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato, dopo aver visto le fotografie che ritraevano, nella mattinata di giovedì 1 settembre, un’ambulanza ferma alle sbarre per circa un quarto d’ora, quando il passaggio a livello è rimasto chiuso al traffico dalle 8.19 alle 8.40 per aspettare il regionale 6483.
La segnalazione è arrivata da una cittadina solarolese che ha pubblicato in diretta le foto su Facebook. «Già in passato, dopo le lamentele di cittadini – spiega Anconelli -, la giunta comunale di Solarolo aveva preso atto dei lunghi tempi d’attesa al passaggio a livello di via Pascoli, all’intersezione con via Felisio, manifestando le proprie rimostranze a Rfi».
L’ambulanza aveva il lampeggiante acceso e il personale del 118 stava raggiungendo un ciclista infortunato nelle campagne tra Solarolo e Castel Bolognese. Un intervento come tanti, che pare non abbia avuto conseguenze drammatiche. «In questo caso - spiega Anconelli - si era verificato un problema a Villa San Martino, dove un veicolo aveva urtato le sbarre. Ma, a parte il caso fortuito, questa attesa è oramai diventata la norma. Se da un paio d’anni il passaggio dei treni passeggeri, grazie ad alcuni accorgimenti tecnologici, si è velocizzato, la questione riguarda il passaggio dei treni merci che, almeno una volta ogni due o tre mesi, comportano attese interminabili. I passaggi a livello sono azionati da sensori che, al passaggio del convoglio, azionano automaticamente i meccanismi: ad esempio, poco dopo la partenza del treno dalla stazione di Lugo (direzione Castel Bolognese) vengono azionate le sbarre di Solarolo. Il problema riguarda il passaggio dei merci: se i convogli passeggeri superano i 100 km/h di velocità durante il tragitto, quelli che trasportano merci viaggiano a circa 60 km/h e magari sono costretti a compiere manovre proprio a Solarolo. Da sette anni, non appena insediato come sindaco, sollecito Rfi».     
Dopo aver visionato gli scatti, il sindaco Anconelli ha preso nuovamente carta e penna per segnalare formalmente l’accaduto sia alla Prefettura che alla Asl della Romagna. «In questi anni – rileva il primo cittadino -, anche grazie alla collaborazione con la prefettura, abbiamo chiesto a Rfi di intervenire concretamente per ridurre i tempi di attesa. Ma tolte alcune piccole ottimizzazioni, nella sostanza la situazione non è migliorata. La cittadinanza è stanca. Ed io con lei. Certo, se i sottopassi sono opere troppo costose, non è possibile che, con l’attuale tecnologia, non sia possibile garantire la sicurezza del traffico ferroviario. Mi auguro che- conclude Anconelli -, dopo tante promesse disattese, da questo episodio possa scaturire da Rfi un impegno a risolvere il problema in modo serio e duraturo».
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