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I carabinieri di Feanza hanno arrestato un 37enne con l’accusa di maltrattamento verso familiari e lesioni personali aggravate. A fare da sfondo alla vicenda una situazione di degrado sociale. L’uomo infatti è l’unico che porta a casa qualche soldo lavorando saltuariamente e non in regola in alcuni mercati della zona mentre la compagna, diventata mamma da appena sei mesi è costretta a sopportare le angherie del compagno. La 30enne ha raccontato ai carabinieri che negli ultimi tempi era costretta ad intrattenersi, con il bimbo, per ore fuori dall’abitazione proprio per non incontrare il convivente. Quando era in casa, viveva in una situazione di auto-segregazione in una stanza chiusa a chiave, dalla quale usciva il minimo indispensabile, ad esempio per far mangiare il bambino. La donna ha anche raccontato i motivi per i quali l’uomo la picchiava, quasi sempre futili, come quella volta che ad esempio la colpi’ perché si era fermata davanti allo schermo della tv mentre l’uomo si trovava a guardare un programma. Liti e botte che la donna ha detto succedersi quasi tutti i giorni. La donna rinunciava spesso ad uscire di casa per non far vedere in giro i segni delle percosse e non si era mai rivolta al pronto soccorso, trovando conforto e solo dalla madre di lui che tuttavia non era riuscita a cambiare il comportamento del figlio.
L'ennesimo episodio di violenza s'è consumato il 29 luglio: un vicino ha telefonato al 112 per le urla di disperazione provenire dall’abitazione della coppia, insieme al pianto ininterrotto del bambino. Sul posto si è precipitata una pattuglia che in quel momento si trovava in servizio perlustrativo a poca distanza dal condominio da cui era giunta la segnalazione. I militari dell’arma hanno trovato la donna in lacrime con arrossamenti evidenti sul volto, sul collo e sulle labbra nonché un forte ematoma alla tempia dovuto ai colpi in testa che il suo compagno le aveva inferto con un manico di scopa.
Chiesto l’intervento del 118, un’ambulanza ha trasportato la donna assieme al figlioletto al pronto soccorso, dove, dopo le cure, è stata dimessa con una prognosi di sette giorni. Nel frattempo i carabinieri hanno raccolto “a caldo” le testimonianze dei vicini trovando conferme dei continui e violenti litigi della coppia. I militari dell’arma hanno poi accompagnato la 30enne in caserma per verbalizzare le sue dichiarazioni chiedendole se avesse intenzione di denunciare il compagno; la giovane donna si è rifiutata per le stesse ragioni per cui in passato non lo aveva mai fatto in passato: la necessità di dover stare con lui per poter mantenere il loro bambino vista l’impossibilità di potersi sostenere economicamente da sola.
I carabinieri, invece, vista la gravità dei fatti accertati hanno proceduto d’ufficio e lo hanno arrestato, valutata anche l’indole del 37enne violento, noto alle forze dell’ordine poiché già coinvolto in precedenti vicende giudiziarie per reati contro la persona ed il patrimonio, fra cui addirittura una condanna per “tentato omicidio” risalente a qualche anno fa, quando sempre a Faenza aveva ingaggiato un litigio con altri connazionali. Il pm Stefano Stargiotti ha disposto di trattenere il 37enne per la notte in camera di sicurezza. Il 30 luglio in tribunale a Ravenna, davanti al giudice Schiaretti che ha convalidato l’arresto per “maltrattamenti verso i familiari” e “lesioni personali aggravate”, l’uomo si è scusato dichiarandosi pentito per ciò che aveva fatto. Il processo è stato rinviato al 22 settembre per richiesta dei termini a difesa. Il giudice ha disposto come misura cautelare il divieto di avvicinamento alla vittima.
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