Estorsione, rapina e lesioni. Carabinieri arrestano "la Bulgara"

I carabinieri di Savio, in sinergia coi colleghi di Cervia hanno arrestato a Cesenatico, la sera del 16 giugno, due coppie di cittadini bulgari a seguito di ripetuti episodi delittuosi consumatisi lungo l'Adriatica ai danni di prostitute e transessuali. In almeno tre occasioni (l'8, il 15 e il 16 giugno),ma sono ancora in corso le indagini, il gruppo composto da 6 o più persone si sarebbe presentato con una Mercedes ed un'Audi nella piazzola di sosta Cesena petroli sul territorio di Savio ed avrebbe minacciato le prostitute: "Siamo noi i capi, dateci 100 euro a testa al giorno se volete lavorare qui". Al rifiuto di consegnare denaro le ragazze sono state picchiate con bastoni, calci e pugni. In un'occasione un trans che ha cercato di opporsi al pestaggio ha rimediato 20 giorni di prognosi, in un'altra occasione una lucciola è stata malmentata e le è stata sottratta la borsa. Nonostante le prostitute avessero "minacciato" di chiamare i carabinieri, la banda ha continuato i blitz serali. Le denunce delle prostitute, una delle quali era riuscita a registrare con il telefonino le minacce, sono state utili ai carabinieri per chiudere il cerchio attorno ad un volto ormai noto: Kamelya Vasileva, 35enne, conosciuta su tutta la riviera come "la Bulgara" o Kamy" da oltre 15 anni in Italia che, dopo essersi prostituita per un periodo di tempo, ha iniziato l'attività di estorsione con la sorella 33enne. I carabinieri hanno appurato che il "business" era gestito dalle donne mentre i rispettivi compagni, di 35 e 42 anni, venivano in Italia solo per le sortite armate, per poi far ritorno in Bulgaria. Viste le prove raccolte dai militari dell'Arma e il chiaro tentativo di controllare la piazza su tutta la riviera (non è escluso, infatti che lo stesso gruppo abbia agito anche nel riminese e nel cesenate) la Vasileva e i due uomini sono stati arrestati mentre la seconda donna sottoposta all'obbligo di firma. Un'operazione portata a termine dai carabinieri di Cervia che già da tempo monitoravano la Vasileva e che hanno voluto, ancora una volta, lanciare l'appello a quanti siano stati vittime di estorsione di sporgere denuncia alle forze dell'ordine. L'indagine è ancora in corso: i militari vogliono, infatti, dare un nome agli altri componenti del gruppo ed appurare se non si siano verificati altri tentativi di estorsione in altre zone lungo l'Adriatica. La Statale, nonostante abbia registrato un calo del numero di prostitute nell'ultimo quinquennio, come sottolineato dal comandante del comando di Cervia, Andrea Giacomini che ha aggiunto che in due anni sono stati arrestati ben 6 rapinatori di lucciole, viene sempre monitorata. Non è escluso che il carico giudiziario a carico del gruppo si allarghi.