Tra incertezze e nuovi investimenti la Compagnia portuale veleggia verso un periodo che spera essere di ripresa. Così Luca Grilli, presidente Compagnia portuale di Ravenna, traccia un bilancio dell’attività svolta finora. Tra le novità anche il nuovo incarico di Grilli come presidente Ancip (Associazione nazionale compagnie e imprese portuali) che riunisce circa 60 realtà a livello italiano.
Siamo a metà dell’anno il bilancio è positivo o negativo?
«La prima metà dell’anno è stata caratterizzata dal fenomeno che a noi più spaventa: l’instabilità dei traffici. Siamo partiti con un primo trimestre molto positivo che faceva segnare un segno più, seguito addirittura da una doppia cifra rispetto allo scorso anno, ma ancora una volta l’incertezza che caratterizza il nostro lavoro si è fatta sentire portandoci un secondo trimestre che ha azzerato tutto il vantaggio preso nella prima parte del 2016».
Quanto influiscono gli escavi in questa incertezza?
«Se gli escavi fossero maggiori entrerebbero navi più grandi e quindi a parità di un servizio dato ci sarebbe più resa nello scaricare le merci».
Quanti sono i soci ad oggi?
«Sono 342. Il processo di ricambio generazionale è oramai volto al termine: solo poche unità sono quelle ‘pre trasformazione’. Stiamo mantenendo la promessa fatta quando venimmo nominati nel 2009 ai soci pre ‘94, e cioè che li avremmo accompagnati dignitosamente alla pensione. L’organico è composto anche da 150 dipendenti somministrati dall’agenzia Intempo, più tutto l’indotto cioè circa altre 600 persone».
Ci sono novità?
«Il calo avvenuto nell’ultimo trimestre ha fermato le nostre intenzioni di assumere nuovi ragazzi, per non sovradimensionare un organico che li porterebbe ad essere di più ma a lavorare meno. Per quel che riguarda gli investimenti stiamo ‘ascoltando’ il porto: buoni risultati nel campo dei container e un aumento delle rinfuse ci fanno puntare su macchine come nuovi reach steacker ed escavatori più potenti che ci permettano di rispondere al meglio ai clienti e al fenomeno di gigantismo che in questi anni sta caratterizzando un porto come Ravenna. Sono macchine necessarie e performanti, ma richiedono uno sforzo che questo clima di incertezza non aiuta di certo a intraprendere».
E’ da poco stato eletto alla presidenza dell’Ancip. Com’è la realtà di Ravenna rispetto a altri porti?
«E’ il risultato di sacrifici sotto ogni tipo di aspetto, organizzativi, economici, logistici ma che quando portano questi risultati fanno ricordare con piacere l’averli fatti. Ravenna è una grande Compagnia portuale, a livello di numeri, storia, professionalità. Spendiamo tempo e denaro affinché sicurezza e formazione siano capisaldi del nostro operato e questo è il concetto che vogliamo portare a tutte le altre realtà portuali. Siamo grandi ma anche fortunati rispetto ad altre realtà perché abbiamo un’Autorità portuale che ci ascolta e ci controlla con estrema professionalità e attenzione. Questa constante attenzione ad una prima lettura potrebbe sembrare un peso, ma siamo i primi a sapere che nella legalità, nella corretta applicazione della normativa e nella professionalità delle persone che ci controllano noi riusciamo ad emergere».
Elena Nencini
Foto di Massimo Fiorentini