Fedele al suo storico sottotitolo, «Arte, musica, birra», Portofranko torna da martedì 21 giugno al prato della Filippina di Castel Bolognese con un programma che esula dai normali canoni delle sagre e delle feste della birra. «La formula che mette insieme tanti aspetti della socialità e dell’arte è vincente – spiega Lara Lombardi dell’associazione Portofranko – e nella sostanza la riproponiamo dopo il successo dell’anno scorso, con uno stand gastronomico ben fornito, con la birra ma anche paella e take-away non scontato, così da accontentare sia chi si ferma a cena che chi vuole soprattutto godersi gli spettacoli. In particolare, in prima serata ci rivolgiamo soprattutto alle famiglie, vedi gli Artisti Rupestri che apriranno quest’edizione martedì 21 alle 21, mentre in seconda serata daremo spazio a proposte musicali più giovanili, con un cartellone che ci piace molto, anche perché ogni serata proponiamo qualcosa di radicalmente diverso dalla sera prima».
In effetti la rassegna, creata in collaborazione con Lascimmiaselvaggia, parte martedì 21 con il reggae di Anansi Inshallah, passa poi dal folk irlandese degli Sleego mercoledì 22 (anche perché suoneranno proprio dopo Italia-Irlanda), mentre giovedì 23 saranno sul palco gli Statuto, nome di punta di quest’edizione con il loro ska sempre coinvolgente. Venerdì 24 aprono le danze gli sloveni Nakajima, conosciuti dall’associazione castellana attraverso il progetto Be Youth, e poi toccherà ai locali Clamai Caipai e al dj-set di Luigi Bertaccini. Sabato 25 si chiude con i mitici Koppertoni, vero orgoglio castellano, e poi con il blues-rock dei Cadillac 61
«Il ricavato va ancora una volta agli Amici del Mondo e ai loro progetti in Burkina Faso, dai pozzi alle scuole – aggiunge Lara Lombardi -. La mostra fotografica allestita quest’anno è proprio dedicata al loro lavoro, è giusto far sapere a tutti di cosa si occupano. Inoltre, allo stand gastronomico lavoreranno alcune persone legate al progetto Trama di Terre, che aiuta donne vittime di violenza e rifugiati, è un modo per contribuire anche al loro lavoro. Alla festa lavorano, a rotazione, un centinaio di volontari. Durante l’anno l’associazione collabora col Comune per i suoi progetti europei e in queste settimane siamo coinvolti nell’avvio del comitato Porte Aperte, una nuova associazione che l’obiettivo di realizzare iniziative solide nel centro sociale».