Cosa unisce quattro artisti come Louis Moholo Moholo, Keith & Julie Tippett e Pino Minafra con la sua Minafric orchestra per il concerto For Mandela? Sicuramente la parola «sud del mondo» perché come spiega proprio Pino Minafra «Credo che le condizioni climatiche modifichino radicalmente il ritmo e la visione della vita… Una cosa che mi ha sempre colpito e che le grandi figure spirituali come Buddha, Cristo, Maometto, Ghandi… siano nate al Sud, quasi che nei Sud del mondo (e dalle nostre parti) ci sia una speciale energia». Un'energia che ha portato a creare proprio il progetto For Mandela, dove la MinAfric e Keith e Julie Tippett, dagli anni Sessanta figure emblematiche della nuova scena inglese, si raccolgono intorno a Louis Moholo Moholo interpretando pagine dei Blue Notes, di Keith Tippett e di Minafra (Canto General, dedicata a Pablo Neruda), all’insegna dell’epicità e dalla passione civile. Un omaggio alla figura di Nelson Mandela e alla sua lotta contro l'apartheid sul palco della Rocca Brancaleone di Ravenna lunedì 20, ore 21.30 (coupon gratuito per i nostri lettori a pagina 20)
Bisogna tornare indietro nel tempo quando nel 1964 i Blue Notes, gruppo di giovani jazzmen sudafricani tormentati dall’apartheid, scelgono l’esilio, fra loro proprio Louis Moholo Moholo unico in vita dei Blue Notes (e da una decina d’anni tornato alla township natale di Langa, Cape Town. Arrivano a Londra dove vengono adottati dal nuovo jazz britannico in piena effervescenza, con l’energia e l’afflato della loro cultura musicale sudafricana danno un contributo di assoluto rilievo alla free music europea. Moholo è stato tra i capiscuola della musica radicale europea. Con un vigore e una sensibilità che gli hanno permesso di confrontarsi in memorabili duo con pianisti come Stan Tracey o come il mostro sacro dell’avanguardia afroamericana Cecil Taylor, Moholo è anche un leader di estrema intelligenza, e il successo del suo gruppo presso il pubblico europeo lo