Speleologo forlivese ucciso, si segue la pista del suicidio
Mani legate dietro la schiena con una fascetta da elettricista e un sacchetto in testa, 'sigillato' con alcuni giri di nastro adesivo. È stato trovato così, all'alba del 16 gennaio, Oscar Leandri, speleologo 54enne originario di Bertinoro (Forlì-Cesena) sparito da giovedì 14. Il suo corpo era in un dirupo, in un'area detta Fosso del Fanante, nella frazione Miniera di Perticara, comune di Novafeltria. I carabinieri, che stanno conducendo le indagini, non escludono alcuna ipotesi, ma gli sviluppi fanno propendere per un suicidio: l'uomo, in buone condizioni fiische vista anche la sua passione per la speleologia non avrebbe avuto difficoltà a mettersi un sacchetto in testa poi legarsi le mani. Dalle testimonianze raccolte non pare che Leandri avesse problemi personali, ma nella sua abitazione sono state rinvenute alcune lettere indirizzate ai familiari da dove emerge la sua grande preoccupazione per un problema di salute da cui pensava di essere affetto. L'autopsia, fissata per il 18 gennaio, e le impronte digitali trovate sul sacchetto, si spera possano far luce sull'accaduto.