Turismo, Feruzzi (Jfc di Faenza) gestirà i focus group: "Cabina di regia per la tassa di soggiorno"

Massimo Feruzzi è l'amministratore unico di Jfc ed è colui che ricoprirà il ruolo di mediatore nell'ambito dei focus group che partiranno il prossimo febbraio. Feruzzi svolge attività nel campo del turismo in qualità di consulente di marketing, programmazione e pianificazione territoriale, è ricercatore e project manager Advisor a servizio di enti pubblici ed aziende private. Responsabile di Skipass Panorama Turismo - Osservatorio Italiano del Turismo Montano - e dell’Osservatorio Nazionale sulla tassa di soggiorno, nonché di vari osservatori turistici di destinazione, è direttore responsabile di Crescita turismo professional tourism Book. Feruzzi, da dove si parte? «Per prima cosa occorre acquisire una conoscenza specifica degli aspetti sia positivi che negativi del territorio, imparando ad ascoltare tutti i punti di vista. Si troverà sempre qualcuno che ha la soluzione in tasca, ma noi avanzeremo valutazioni specifiche solo quando avremo dati e richieste alla mano. In primis, per Ravenna è essenziale che si definisca qual è la visione che si vuole avere del futuro. Che città si vorrà avere tra venti anni? Senza questa consapevolezza di fondo non si va da nessuna parte. Se ci si vuole posizionare in ambito turistico a livello internazionale, bisogna definire cosa si vuole essere. Se si vuole rientrare nel circuito internazionale, accanto a Venezia, Firenze, Napoli e Roma, serve una organizzazione ai massimi livelli anche nel rapporto tra pubblico e privato. Si deve partire dalla visione: da lì si trovano soluzioni e modalità più corrette e flessibili per stare sui mercati». Tra i vostri compiti rientra quello di gestione degli osservatori turistici di destinazione: come si posizionano i lidi ravennati? «Ogni anno monitoriamo circa 300 destinazioni balneari, ma i dati sono agglomerati per area regionale. Il nostro compito è quello di fornire, nel mese di maggio, le tendenze turistiche per l'estate in arrivo, con focus di destinazione diversi di anno in anno». Come valuta la realtà di Marina, negli ultimi anni al centro di scelte molto criticate? «Non abbiamo mai realizzato studi specifici su questa località ma, come per Ravenna, anche per Marina l'Amministrazione deve definire precise linee guida, in modo da capire cosa dovrà essere questa località tra dieci o venti anni. L'importante sarà riuscire a distinguersi, perchè se non c'è distinzione si entra in competizione su tutto. L'elemento di forza di Marina è quello di poter vivere la spiaggia di sera, una potenzialità straordinaria anche per i mercati stranieri, ma mi chiedo quanti all'estero lo sappiano e quanti conoscano Marina. Al momento questo 'prodotto' è di breve raggio e di semplice escursionismo». Come valuta, in materia di commercializzazione, il lavoro svolto da Ravenna Incoming? «Ravenna Incoming, realtà partecipata da tutti i soggetti di riferimento del sistema associativo ravennate, è l'unico soggetto che svolge attività di promocommercializzazione e gestione degli uffici Iat. Se non ci fosse, Ravenna sarebbe ancora più indietro dal punto di vista dell'organizzazione turistica». Tra i vostri compiti rientra l'osservazione della tassa di soggiorno... «Ci occupiamo della tassa di soggiorno da quando è stata reintrodotta, ovvero dal 2011, e posso dire che, nonostante all'inizio molti italiani la vedessero come un qualcosa di estremamente negativo, oggi i nostri connazionali iniziano a farci l'abitudine. Gli stranieri, invece, l'hanno accettata da subito». Cosa risponde agli albergatori che chiedono di abolirla in bassa stagione? «Abolire l'imposta in bassa stagione non influirà sull'affluenza del turista. La vera questione è investirla al meglio. Il problema, per Ravenna, è che l'Amministrazione è chiamata a rispondere alle diverse esigenze dei lidi e della città. A livello nazionale ogni Comune gestisce i proventi in maniera autonoma, e la differenza tra chi la gestisce bene e chi no sta nel rapporto con gli operatori, in questo caso con gli albergatori. I risultati più significativi si hanno dove c'è una maggiore concentrazione di albergatori. Alcuni Comuni hanno istituito una vera e propria cabina di regia per capire come investire la tassa di soggiorno, al posto di fissare un incontro una tantum per gestirla. Da non sottovalutare la comunicazione agli ospiti, spiegare come vengono investiti i soldi che versano al Comune e sapere, ad esempio, che tra due anni ci sarà un nuovo lungomare o una nuova pista ciclabile. Se in tv vedo la città in cui vado in vacanza devo sentirmi orgoglioso nel considerare che una determinata opera è stata realizzata anche grazie alla mia quota pagata con la tassa di soggiorno». (Federica Ferruzzi)