Lugo, 5 milioni per il nuovo padiglione D dell'ospedale
Prende corpo il progetto di razionalizzazione dell’Ospedale «Umberto I» di Lugo. L’Ausl Romagna è pronta a lavorare per la demolizione e il completo rifacimento del padiglione «D» che oggi ospita ostetricia, sala parto e pediatria. L’operazione da circa 5 milioni di euro dovrebbe terminare entro la fine del 2017.
Pediatria e ostetricia andranno a finire nel Padiglione A (il corpo principale dell’ospedale, rispettivamente al terzo e al quarto piano), mentre il laboratorio di Fisiopatologia della riproduzione, che vanta primati a livelli nazionali nel campo della fecondazione eterologa, finirà nel Padiglione «C» (la palazzina in laterizio rosso che oggi ospita il punto prelievi e oncologia). Secondo il progetto presentato dall’Ausl il 23 dicembre in consiglio comunale a Lugo, l’invstimento dell’Azienda sanitaria per la demolizione e la ricostruzione ex novo del Padiglione D, trasloco compreso, supera i 5 milioni di euro.
«Stiamo valutando in questi giorni le procedure per il trasloco, che dovrebbe partire nella prima settimana del mese di marzo - spiega la dottoressa Virna Valmori, direttrice del presidio ospedaliero di Lugo -. Ma anche in questa fase garantiremo la continuità di tutti i principali servizi al pubblico. Un poco più complesse saranno le operazioni che interesseranno il laboratorio di Fisiopatologia della riproduzione, ma anche in questo caso limiteremo al massimo i disagi». Poi si partirà con i lavori di demolizione e ricostruzione del Padiglione «D».
L’idea è quella di concentrare nei padiglioni centrali (A, B ed E) i reparti di degenza ordinaria, «mentre le attività che presentano tratti in comune - aggiunge Valmori - e richiedono attività che si esaurisciono nell’arco della singola giornata verranno collocate negli edifici periferici (padiglioni C e D, nda)».
Nella nuova palazzina troveranno posto: dialisi (dalle attuali 14 postazioni a 18 postazioni), poliambulatori e ambulatori chirurgici, oculistica e blocco operatorio di day surgery con 2 sale operatorie. «Alcuni aspetti sono in fase di definizione - rileva Valmori - e il piano è ancora passibile di qualche aggiustamento».