Paolo Guerra lascia la Lega Nord e il consiglio comunale
Paolo Guerra ha lasciato sia il suo partito, la Lega Nord che il Consiglio Comunale. Lo ha annunciato il 5 gennaio nel corso di una conferenza stampa sottolineando le motivazioni del suo gesto. "Per il mio lavoro di questi anni, avevo pensato che la Lega Nord potesse svolgere un ruolo trainante ed aggregante di tutto il centro destra, coinvolgendo persone che, con competenza e senso di responsabilità, avessero manifestato la volontà di impegnarsi per la propria città - aggiunge -. Uomini provenienti dai partiti tradizionali di opposizione, ma anche dalle liste civiche, le quali hanno il pregio di raccogliere quei cittadini che intendono impegnarsi per Ravenna senza dover scegliere questo o quel partito. Si è invece instaurato un dialogo fra poche, pochissime persone, fatto più di veti incrociati e di strategie talmente tecniche che rischiano di confondere persino gli elettori che chiedono semplicità e trasparenza. Non vivendo di politica e non avendo alcun personale interesse ho pertanto deciso, non da solo, di uscire dal movimento anche se in questo momento pare essere in fase crescente. Per lealtà nei confronti della Lega Nord Romagna, e per il rispetto di coloro che hanno votato questo movimento ho anche deciso di dimettermi dal Consiglio Comunale. Una decisione per me difficile, ma una scelta che con coerenza, a sei mesi dalle elezioni e senza la candidatura ufficiale a Sindaco, permette di sostituirmi facilmente con altra persona che possa allinearsi meglio alla Lega". Decisamente tagliente il commento dei membri suo ormai ex partito. "Guerra da mesi elemosinava un posto a candidato a sindaco per il quale non è all'altezza, gli è stato spiegato ventimila volte e ha sempre detto di aver compreso, così come ha votato a favore dell'alleanza con Ancisi tre mesi fa. Evidentemente mentiva perché aveva già in mente di tradire. Pertanto l'unico 'valore' che porta in sé il volta gabbana, soprattutto a ridosso di un voto amministrativo, è l'ipocrisia, elemento che a questo punto riteniamo sia una costante nella sua vita", afferma il segretario provinciale della Lega, Samantha Gardin. "In questi ultimi mesi, da quando gli è stato comunicato che nessuno lo riteneva adeguato al ruolo di candidato a sindaco, Guerra ha continuato a far sponda con altri 'agitatori' per per fini personali, senza però mai avere il coraggio di esprimere il proprio dissenso - ha proseguito -. Essendo nota a tutti la nostra posizione che non è possibile fare alcun tipo di alleanza con chi imbarca fuoriusciti e traditori, chiunque dovesse imbarcarlo si precluderebbe qualsiasi tipo di accordo con la Lega”. Con Guerra hanno lasciato anche Giovanni Calisesi ed Orazio Pezzi che, negli anni, hanno sostenuto l'azione di Guerra, ma, come lui, si sono sentiti ai margini della Lega. " Ho portato avanti il mio mandato non senza difficoltà e tuttavia – ha concluso Guerra – mi sono impegnato e ho ottenuto importanti risultati per Ravenna e per i Ravennati, confrontandomi con tutti, maggioranza e opposizione e collaborando proprio con molti colleghi dell’opposizione"