Start up: la faentina GetApp per un museo più social
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Un perfetto esempio in cui semplicità e originalità vanno totalmente a braccetto. E’ la mission di GetApp, la start up faentina pre-incubata nel Contamination Lab dei Salesiani 2.0, fondata solamente un anno fa da quattro studenti dell’attuale 5B SIA dell’Itcg A. Oriani: Alex Zaccherini, Alessandro Assirelli, Andrea Meluzzi e Nicola Mazzoni, tutti di età compresa tra i diciassette e i diciotto anni.
Ma in cosa consiste la loro idea? «Siamo partiti con un progetto scolastico coordinato dal professore universitario Matteo Mura, che consisteva nel proporre nuove idee legate al mondo del Mic. Così, quasi per gioco, abbiamo pensato a un’App. L’idea è piaciuta molto, tanto che è uscita dal contesto scolastico e abbiamo avuto diversi incontri sia con la direzione del museo, sia con Alberto Morini, direttore dei Salesiani 2.0 che ci ha permesso di avere uno spazio fisico all’interno di Palazzo Naldi - commenta Alex -. Dobbiamo molto a lui, anche perché ci ha messo in contatto con persone, come Francesco Fullone, che lavorano nel settore informatico e ci insegnano molto, sia dal punto di vista tecnico sia commerciale».
Già, perché nonostante il loro corso di studi abbia proprio come indirizzo quello informatico, le conoscenze fornite fino ad ora in materia di programmazione non bastano per la realizzazione di un’App vera e propria, soprattutto perché l’idea dei ragazzi è di dare al museo un aspetto molto interattivo. «Ci saranno diverse sezioni: prima di tutto, una pianta degli interni, divisa per zone, attraverso la quale si potrà entrare sempre più nel dettaglio visualizzando ogni opera, accompagnata da una breve descrizione; l’utente potrà poi visualizzare eventi passati o futuri organizzati dal museo, pianificare una visita, ma soprattutto, potrà interagire con gli altri visitatori», spiega Alex. Infatti, il fiore all’occhiello dell’App sarà lo spazio social, in cui si potranno condividere commenti, pareri e recensioni sia sulle opere, sia sulle attività del museo.
La base e il progetto sono tracciati: ad Alex e soci il compito di dare al Mic una spinta ulteriore verso un museo 2.0.
Andrea Voria