Volley Superlega, Gardini contro la "sua" Ravenna è un dolce amarcord: "Le vittorie della Consar non mi sorprendono"
Marco Ortolani
Si compie sabato, al PalaBanca di Piacenza, il rendez-vous fra Andrea Gardini e la Ravenna del volley. Un incontro-scontro che c’è già stato quando il «Gardo» giocatore aveva cambiato casacca dopo l’esperienza al Messaggero passando alla Sisley Treviso e alla Piaggio Roma, poi anche a Modena e Piacenza, ma quando ormai Ravenna era uscita dal giro della serie A1. Una carriera che si è chiusa a quasi 40 anni di età dopo aver vinto praticamente tutto: tre Mondiali, sette scudetti, quattro Coppe dei Campioni e il virtuale titolo di centrale più forte del mondo (e rimaniamo alle sole «cose grosse») e che è passata velocemente alle panchine, dalla Nazionali di Italia e Polonia, fino al lungo e glorioso esilio proprio in Polonia, divenuta patria pallavolistica adottiva. Infine l’atteso ritorno in Italia.
Si parlò anche di un interessamento di Ravenna (che poi scelse di affidare la panchina a un altro campionissimo del passato come Waldo Kantor), ma il Gardo smentisce: «No, non mi hanno mai cercato né a Ravenna né a Modena, come si è scritto da qualche parte. Ho dato la parola al progetto nuovo che c’era a Piacenza e l’ho mantenuta».
Affrontate una Ravenna in gran forma. Domenica hanno distrutto Padova: «I risultati di Ravenna non mi sorprendono. Hanno giocatori di qualità e lì c’è un ambiente che ha il plus di sapere come costituire ottimi gruppi e valorizzare le individualità. E’ sempre stato così negli anni scorsi. Sentivo dubbi su Vernon Evans, ma io sapevo bene che si trattava di un giocatore di grandi qualità». Non si può dire che il momento di Piacenza sia altrettanto buono: «No di certo! Abbiamo avuto infortuni a catena, a volte surreali nelle loro dinamiche. A questo aggiungiamo problemi di continuità di rendimento e qualche individualismo di troppo in campo. Ne abbiamo da lavorare».
Il livello della Superlega appare più alto che mai: «Sì, sono tornati grandi investimenti di alcuni club e questo ha reso attrattivo il nostro campionato, come dimostra l’arrivo di un giocatore come Leon, che pure, in Russia, era vincente e strapagato. Altrove ci sono più soldi, ma è qui che si può crescere e ci si può mettere in mostra. Ogni match è uno spettacolo».
La partita è anticipata a sabato 14, sempre alle ore 18, per consentire la diretta Rai. Per i ravennati sarà l’ultimo episodio del girone di andata, in quanto nella tredicesima giornata i ragazzi di Bonitta riposeranno. Sugli allori di un clamoroso sesto posto? La parola passa al campo. E al «Gardo».