Volley Superlega, Consar-Vibo e i capitani... al contrario: "Ci vogliamo bene, ma sarà battaglia"

Romagna | 17 Ottobre 2020 Sport
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Marco Ortolani
Dopo il turno infrasettimanale disputato a giornale chiuso (difficili sfide rispettivamente contro Milano e Verona), Ravenna e Vibo Valentia si trovano di fronte al Pala De Andrè nel match domenicale, aperto a 200 spettatori. Due squadre dal «frizzante» inizio di stagione capitanate entrambe da un doppio ex. Stefano «Mengo» Mengozzi porta la striscia sotto il suo numero 1, ritrovato a Ravenna dopo 4 anni di lontananza (due a Verona e due a Vibo), mentre il condottiero dei calabresi è quel Saitta che, lo scorso anno, aveva pilotato la pattuglia ravennate fino al sesto posto.
Li mettiamo a confronto in questa intervista doppia.
Come giudica il momento attuale della sua squadra?
Mengozzi: «Buono, direi: abbiamo vinto il girone di Coppa, fatto un punto a Civitanova e battuto Cisterna nello scontro diretto. Non erano certo risultati scontati per noi. Adesso abbiamo alzato l’asticella del gioco e delle ambizioni».
Saitta: «Il momento è positivo: abbiamo vinto a Milano e a Padova. Ma sto molto attento a non farmi prendere dagli entusiasmi, perché il nostro gioco deve migliorare ancora molto».
Il punto di forza di Ravenna?
Mengozzi: «Un gruppo umile, che vive il momento in modo quasi ingenuo, combattendo su ogni palla senza pensare troppo al resto». 
Saitta: «L’esperienza di Marco Bonitta, l’impronta di rognosità che ha dato al gioco dei suoi, la varietà delle soluzioni e il modo di motivare il gruppo. Non sono sorpreso dei loro risultati».
Il punto di forza di Vibo?
Mengozzi: «Sono ambiziosi, la proprietà ha investito in un periodo economico difficile, è una squadra con forti individualità».
Saitta: «Stiamo prendendo coscienza di quello che possiamo fare. Valerio (l’allenatore Baldovin, ndr) ha molta pazienza nel lavorare sulle cose che vanno meno bene, decisive in questo campionato che è di altissimo livello per le prime tre, ma molto livellato per le altre».  
Una cosa bella e una brutta della città di Ravenna?
Mengozzi: «E’ la città dove sono nato e cresciuto pallavolisticamente e dove voglio vivere la mia vita. Cos’altro devo aggiungere? Come difetto mettiamoci la nebbia».
Saitta: «Mia figlia Noemi è nata a Ravenna e il nome di questa città, dove mi sono trovato benissimo, rimarrà per sempre nella nostra vita. Se ci fosse stato un mare più bello potevamo pensare di vivere qui».
Una cosa bella e una brutta di Vibo?
Mengozzi: «Clima più gradevole, natura e paesaggi bellissimi. La cosa negativa è che troppo spesso ho visto i danni che gli uomini hanno fatto a questi paesaggi». 
Saitta: «Sento un’atmosfera, un cielo, dei colori che mi fanno sentire la vicinanza alla mia Catania. Il difetto sono le strade, che qui sono in condizioni disastrose».
Le piace fare il capitano?
Mengozzi: «La scelta del capitano è nata dallo spogliatoio. L’avevo già fatto a Ravenna sette/otto anni fa. E’ un onore, ma non sono un condottiero. Il nostro è un gruppo equilibrato».
Saitta: «L’ho fatto anche in Francia. A me non pesa, mi dà delle responsabilità che probabilmente sentirei ugualmente su di me anche se non fossi capitano». 
Una parola sul capitano che affronterà domenica.
Mengozzi: «Un amico, una persona leale. Siamo stati insieme in Nazionale con Berruto. Mi è dispiaciuto che proprio quando sono tornato io sia andato via lui». 
Saitta: «Siamo uniti da un ricordo in Nazionale. Giocavamo a Belgrado e, in un momento di difficoltà, siamo stati buttati in campo insieme. Questo ci ha legato. Ci vogliamo bene».
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