Volley A2, Consar Ravenna, pronta una nuova «covata»: intriga la «scommessa» Zlatanov Jr
Marco Ortolani
Il Porto Robur Costa ha quasi completato l’organico per la prossima stagione. Il lavoro di Bonitta (che a fine estate volerà negli Stati Uniti per la sua avventura nella Pro-League femminile di nuova creazione) e di coach Valentini ha mantenuto intatto il dna a forte trazione giovanile, magari cedendo qualcosa al fattore-territorialità, che ha patito le sanguinose perdite di Bovolenta, Orioli e Mancini (tutti in Superlega) e del senatore Mingozzi, inopinatamente non confermato dopo un anno di buon rendimento. Regia in mano al confermato Nino Russo (classe 2004), confermato come il coetaneo Jan Feri, che costituiranno l’anello di congiunzione fra la squadra dei miracoli (che ha vinto lo scudetto Under 19 e la Junior League) e la nuova covata, alla quale si augurano risultati altrettanto lusinghieri. Da Catania, via Vibo Valentia, arriva Gabriele Mirabella, centrale che completa un ruolo che già comprende il confermato Grottoli (2000), e i nuovi arrivi Copelli e Canella, con qualche anno di età e di esperienza nella categoria in più. L’opposto titolare sarà il padovano del 2002 Guzzo, al suo primo anno da titolare in serie A. Da definire il suo vice. Fra i martelli il nome che solleva curiosità è quello del 2008 Manuel Zlatanov. «E’ uno dei più forti talenti juniores che ci siano mai stati in Italia - commenta Bonitta - è chiaro che lo volessero tutti ed è un grande riconoscimento per la società sapere che ha scelto noi in questa fase importante di crescita». Hristo Zlatanov, papà di Manuel e dirigente a Piacenza, cerca di spegnere il fuoco di attese eccessive. «I risultati di Manuel hanno creato un po’ troppa attenzione su di lui. Consideriamo che è un ragazzo di 16 anni. Bisogna spegnere le aspettative. Gli abbiamo messo in mano le conoscenze necessarie per fare una scelta che, alla fine, è stata solo sua. Troverà l’ambiente di una prima squadra dal quale potrà imparare molto, ma potrà rifugiarsi anche fra i coetanei di un settore giovanile competitivo, come quello di Ravenna è sempre stato, anche negli anni difficili. Le stesse condizioni che trovai io, quando venni a Ravenna negli Anni Novanta, entrando in un gruppo che è rimasto unito tuttora». «Manuel - prosegue Zlati - aveva fatto anche basket e rugby con buoni risultati, perché l’unico imperativo che gli abbiamo dato è stato quello di fare sport, perché lo sport è valori, regole, rispetto, salute e tutto il resto; poi la crisi Covid ci ha costretti a fare dei due contro due nel giardino di casa con mia moglie e mia figlia Mia. Da lì è nata la scintilla per il volley». «Non credo sia pronto per fare il titolare», aggiunge Bonitta, spot che dovrebbero essere appannaggio dello svedese Ekstrand (2003), di Tallone (2004) se sapranno respingere la carica di Zlatanov e Feri. Infine i liberi: al riconfermato capitano Goi (che si è sposato nelle settimane scorse con una ragazza ravennate, rinforzando così la sua «territorialità») si aggiunge Giovanni Pascucci (2004) che cambia ruolo rispetto a quello di martello che lo ha visto cogliere, in maglia Consar, il titolo Under19 e la Junior League. Insomma, un’altra «covata», non proprio fatta in casa, ma che si conta di stabilizzare e «ravennizzare», nella speranza che sia all’altezza del compito difficile e stimolante, di mantenere Ravenna un laboratorio di volley, soprattutto giovanile, conosciuto e stimato in tutta Italia.