Un Sanremo poco romagnolo. Salvo sorprese
Se il maggiolino a bordo del quale Rocco Papaleo arrivava a Sanremo nella prima pubblicità ufficiale del Festival della Canzone Italiana – che torna dal 5 al 9 febbraio – era targato Ravenna, la cosa non sembra avere comportato grandi conseguenze sulle presenze romagnole nella città dei fiori nei prossimi giorni. Come sempre non mancheranno spettatori, curiosi e inviati di diverse testate (quest’anno segnaliamo Caterina Cardinali e Andrea Magnani di Radio Sonora, che condurranno la trasmissione A muso duro direttamente da Sanremo), ed è riconfermata l’importante presenza di Francesco Poggiali (nella foto), fiorista di Brisighella che decorerà nuovamente gli spazi del festival con le sue composizioni vivaistiche.
Sul versante prettamente musicale – salvo sorprese che puntualmente emergono ogni volta a festival iniziato – il 26enne riminese Federico Mecozzi, forte di una lunga collaborazione con Ludovico Einaudi, dirigerà l’orchestra per il cantautore Enrico Nigiotti. Nella serata dei duetti, insieme ai Negrita saranno sul palco Enrico Ruggeri e quel Roy Paci che per tanti anni ha abitato a Faenza. E poi c’è un altro romagnolo adottivo, che se non altro vive tuttora a Forlì pur avendo origini sarde, e si tratta di Karim Qqru, batterista degli Zen Circus, veterano della scena indie-rock tricolore ma di fatto debuttante sul palco del teatro Ariston.