Treni dimezzati, Classe protesta in stazione insieme a Godo

Hanno scelto di protestare insieme, i residenti di Classe e Godo, contro i nuovi orari dei treni che penalizzano i pendolari. Sabato 12 gennaio alle 10 scenderanno in piazza davanti alla stazione di Ravenna, dopodiché i rappresentati di Classe raggiungeranno Piazza del Popolo e poi Palazzo Merlato, dove dovrebbero essere ricevuti dall'Amministrazione comunale per la consegna delle firme raccolte, oltre 1300. Il problema è semplice quanto penalizzante per le due località: a partire dall'inizio di dicembre moltissimi treni, soprattutto nel pomeriggio, saltano le fermate di Classe e Godo sia sula direttrice Ravenna-Bologna che su quella Ravenna-Rimini, creando non poche difficoltà a chi deve spostarsi. Ad analizzare la questione, per la parte di Classe, è Elio Venturi, che vive in paese dal 2006 e che si è attivato per portare avanti la protesta in qualità di membro del comitato cittadino: «Per agevolare chi lavora a Bologna e Rimini sono state soppresse, nei fatti, le fermate più piccole, senza però inserire nuovi treni. Prima di queste novità, a Classe si fermavano 24 treni ogni giorno. Adesso si sono ridotti a dieci. Gli altri passano e basta, soprattutto dalle 14 in poi, quando ci ritroviamo isolati». Un esempio di disagio è quello degli studenti dell'Istituto Alberghiero di Cervia, che dopo la scuola non riescono a scendere a Classe e sono costretti ad arrivare fino a Ravenna, per poi prendere l'autobus per rientrare a casa: “Idem per chi vive a Ponte Nuovo e prendeva comodamente il treno a Classe, che è vicina e dispone di un comodo parcheggio vicino alla stazione. Adesso è costretto ad entrare in città, perdere tempo, dover lasciare l'auto in sosta a pagamento, visto che di parcheggi gratuiti, vicino alla stazione, non ce ne sono». La decisione di protestare insieme agli abitanti di Godo, quello di Classe, l'hanno maturata naturalmente: «Siamo attanagliati da difficoltà molto simili, ci sembravaovvio unire le istanze. Speriamo che dopo la consegna delle firme, Trenitalia e la Regione Emilia-Romagna riescano a rivedere l'organizzazione attuale.  Per Classe, trovo sia abbastanza assurdo come la soppressione di molti treni sia arrivata poco prima dell'inaugurazione del museo Classis, che stando agli annunci avrebbe dovuto beneficiare anche di nuovi servizi, anche per agevolare i turisti. Mi pare sia accaduto l'esatto contrario». D'accordo Antonio Puglisi, presidente del comitato: «Dagli incontri fatti in passato con RavennAntica era emersa l'idea di potenziare i treni, non certo di ridurli. Addirittura si era parlato dell'ipotesi di farli diventare quasi delle metropolitane di superficie. Stiamo vivendo un vero e proprio paradosso al pari di Godo». Circa 300, nel caso del piccolo paese vicino Russi, le firme raccolte.