Tokyo 2020, la giovane tiratrice Sofia Ceccarello è pronta: "Un anno fa non ci sarei stata, ora non voglio avere rimpianti"
Se prima della pandemia qualcuno avesse chiesto a Sofia Ceccarello di Olimpiadi, lei avrebbe parlato di sogno, come farebbe qualunque altro atleta al suo livello, ma con lo sguardo rivolto a Parigi 2024. Eppure, oggi, la classe 2002 di Ravenna con i suoi 19 anni ancora da compiere il 2 dicembre prossimo è già a Tokyo concentrata, motivata ed emozionata nell’affrontare i suoi primi Giochi rappresentando la sua Italia, da membro del gruppo sportivo delle Fiamme Oro, nel tiro a segno con l’inseparabile compagna di avventura, la carabina. Un pass inaspettato e arrivato all’Europeo in Croazia di fine maggio scorso dove, accanto alla carta olimpica, sono arrivate anche due medaglie: l’oro nella carabina 50 metri 3 posizioni e il bronzo nella carabina 10 metri.
Ceccarello, in quali condizioni arriva a Tokyo?
«Sono molto preparata e il fatto di aver preso la carta olimpiaca all’ultimo mi aiuta. E inoltre in questo finale di stagione sono più in forma rispetto ad inizio anno. Ho la fortuna che le Olimpiadi siano subito dopo gli Europei dove ero in forma e mi sono mantenuta tale. Lo stesso anche a livello mentale, sono abbastanza fresca. L’Olimpiade è un qualcosa di grande che porta ansia e stress ma per ora è tutto gestibile».
I Giochi posticipati di un anno: quali sono stati i pro e i contro?
«Dal mio punto di vista, il rinvio è certamente stato un aspetto molto positivo. Se si fossero disputate l’anno scorso non ci sarei stata perché era già tutto chiuso e i pass olimpici finiti. Con l’anno in più me la sono potuta giocare seppur su una gara sola, gli Europei: sapevo che sarebbe stata la mia ultima e unica occasione per andare a Tokyo ma ero anche consapevole della fortuna di avere questa possibilità, una in più. Perciò, dal mio punto di vista, il rinvio è stato positivo».
Il pass olimpico è perciò stato un’opportunità da cogliere?
«Facevo parte della categoria Juniores e non avevo nemmeno tenuto in considerazione la possibilità di andare alle Olimpiadi. E in più, anche se avessi voluto, non ci sarebbe stata più alcuna possibilità di ottenere la carta. Siamo stati fermi un anno e quando abbiamo ricominciato è stato complicato dopo uno stop così lungo anche per noi della nazionale che ci siamo sempre allenati. Ho però avuto un forte miglioramento in un paio di mesi e così è arrivata l’occasione degli Europei in Croazia con i più grandi dove mi sono giocata la carta. Sapevo che fosse l’ultima e unica possibilità, io non l’ho cercata ma è arrivata ed è stata una cosa favorevole».
Sportivamente parlando, cosa si aspetta da questi Giochi Olimpici?
«Non lo so. Devo dire che è ancora tutto molto fresco e vivo la situazione come una cosa più grande di me. Le altre tiratrici contro cui mi scontrerò hanno più esperienza, ma darò il massimo per quello che posso fare. Sono in un periodo buono, in cui mi sento in forma e fiduciosa delle mie capacità».
Qual è l’emozione più grande che si aspetta di vivere?
«È un mondo nuovo, non è come andare a fare una gara normale. E lo stesso anche a livello di vita, di villaggio e tutto il contorno».
A fine Olimpiade, Sofia Ceccarello sarà soddisfatta se…?
«Solo se saprò di aver dato il massimo e non avrò rimpianti». (t.p.)