Sanità, l'Ausl Romagna: «West Nile, potenziata la sorveglianza e i trattamenti disinfestanti, ma non c'è emergenza»
Trattamenti disinfestanti adulticidi con cadenza settimanale fino al 30 settembre nelle strutture socio-assistenziali e negli ospedali nei Comuni dove è più elevata la circolazione del virus West Nile; interventi straordinari preventivi disinfestanti adulticidi in occasione di manifestazioni che comportino il ritrovo di molte persone nelle ore serali in aree all’aperto; più attività di controllo e sostegno alle operazioni effettuate dai privati in tutti i Comuni della regione. A fronte dei 5 decessi registrati da inizio anno in Emilia Romagna (uno solo nella nostra provincia, il 78enne di Russi, Roberto Ronconi che, accusati i primi sintomi a metà luglio è morto il 15 agosto ndr) la Regione ha alzato il livello di prevenzione per il virus West Nile, in particolare, ai Comuni afferenti alle Aziende USL di Bologna, Modena e Reggio Emilia, dove è stata registrata una circolazione virale di elevata intensità. IN ROMAGNA 3 CASI GRAVI «Per quanto riguarda gli arbovirosi- ha spiegato Giulia Silvestrini, direttrice facente funzione dell’Igiene pubblica di Ravenna- registriamo un’enorme circolazione del virus nel nord della regione, perlopiù in Emilia: mentre in Romagna sono stati notificati due o tre casi gravi nel cesenate e nel riminese (l’anno scorso, in Romagna, sono stati 13 ed una decina l’anno prima ndr) , l’Emilia ne ha avuti una novantina. E proprio per questo la nostra regione è salita di livello come “area a rischio”. Quest’anno, in Romagna, abbiamo avuto solo un decesso a Russi, tra l’altro registrato in Veneto dove è avvenuto, lo scorso anno uno a Cesena e nessuno nel 2022 mentre l’Emilia è passata dai 9 decessi del 2023 agli 8 di quest’anno. Da noi il sistema non è sovraccarico e la situazione è assolutamente sotto controllo». PIU SORVEGLIANZA DA MAGGIO A OTTOBRE La sorveglianza sanitaria sui casi di malattia Chikungunya, Dengue, Zika e West Nile si svolge tutto l’anno, ma nel periodo di attività del vettore, quindi dal 1° maggio al 31 ottobre, viene potenziata. Nel medesimo periodo è attiva la sorveglianza entomologica (nei 10 comuni capoluogo con ovitrappole e nelle aree rurali con trappole attrattive di zanzare adulte) condotta con la supervisione del Gruppo tecnico regionale, la collaborazione di Izsler (Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna) e Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia). «In queste settimane, come ogni anno, con Comuni e Aziende sanitarie siamo al lavoro per prevenire e contrastare malattie virali potenzialmente gravi che le zanzare possono trasmettere- ha spiegato l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini. La sorveglianza attivata dal Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi per il 2024 ha evidenziato la circolazione del virus West Nile in tutto il territorio regionale facendo scattare la messa in atto di interventi di controllo del vettore e di prevenzione dell’infezione». La Regione ha sottolineato che «non è considerato opportuno intervenire con trattamenti disinfestanti adulticidi nelle aree cortilive delle scuole primarie, dell’infanzia e degli asili nido in quanto le zanzare Culex spp., vettori di questo virus, volano prevalentemente in orari serali-notturni. Inoltre i bambini hanno un rischio modesto di contrarre la malattia, mentre sono particolarmente sensibili all’esposizione ai prodotti chimici impiegati, con un maggior rischio di insorgenza di manifestazioni allergiche e asmatiche». LE RISORSE REGIONALI Anche quest’anno la giunta ha approvato il Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi aumentando le risorse per la lotta alle zanzare e rafforzando le azioni contro la Dengue. Per il 2024 il Piano ha stanziato 1 milione 120mila euro: 120 mila euro per le attività di comunicazione ed educazione nelle scuole e 1 milione di euro a supporto delle attività di disinfestazione svolte dai Comuni, facendo diventare strutturali i 200mila euro in più che lo scorso anno erano stati stanziati in via straordinaria per fronteggiare l’emergenza del post alluvione. I SINTOMI Nella maggior parte dei casi il contatto col virus causa un’infezione che decorre senza sintomi, mentre in alcuni casi, invece, possono svilupparsi alcuni sintomi che ricordano perlopiù una sindrome influenzale e che durano pochi giorni, casi leggeri, che non richiedono il ricovero. In casi più rari si può arrivare a gravi forme neurologiche che richiedono per l’appunto il ricovero in ospedale: si tratta soprattutto di persone anziane, fragili e con patologie preesistenti.