Sanità, dopo l’inaugurazione dell’ospedale di comunità a Brisighella, il punto sui progetti futuri nel Distretto

Romagna | 04 Ottobre 2020 Cronaca
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Riccardo Isola - Dopo l’inaugurazione dell’Ospedale di Comunità (Osco) aperto a Brisighella, il Distretto sanitario faentino, guidato da Donatina Cilla, adesso guarda a interventi sui contenuti, sulle strategie operative e sulla capacità di efficientamento delle risposte socio-sanitarie di questi presidi territoriali. «La filosofia che vogliamo sempre di più adottare e aumentare - spiega la direttrice del distretto - è quella di dare maggiore concretezza all’anello di congiunzione tra la degenza ospedaliera per patologie acute e i servizi assistenziali domiciliari o le strutture con residenzialità permanente».

A COSA SERVE L’OSCO
Gli Osco spiega la Cilla «vogliono assicurare interventi clinico-assistenziali-riabilitativi finalizzati al recupero delle condizioni di salute e di autosufficienza per quei pazienti che, non più bisognosi delle prestazioni proprie di un reparto ospedaliero per acuti, non sono però ancora in grado di rientrare a domicilio sotto il profilo sanitario o socio-assistenziale.
Oltre a massimizzare gli obiettivi di salute, l’Ospedale di Comunità ha anche l’obiettivo di limitare i re-ricoveri di persone appena dimesse dalle strutture ospedaliere e, conseguentemente, ridurre anche gli accessi in Pronto soccorso». In concreto si tratta dell’ex ospedale di Brisighella gradualmente riconvertito, che già ospita la Casa della Salute, ed un’area residenziale dedicata alla riabilitazione psichiatrica con 14 posti. Il nuovo Osco è stato realizzato nei restanti spazi collocati al primo piano. L’intervento attuale ha portato alla realizzazione di 18 posti letto in stanze da due posti letto con servizi, con relativi spazi di servizio, ambulatorio infermieristico, studi medici, spazio riabilitativo, sala d’attesa, area comune. Il costo complessivo dell’intervento è stato di 700 mila euro, di cui 500 mila di finanziamento europeo ottenuto tramite la partecipazione al Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Comunità Europea. «Il modello organizzativo – sottolinea la Cilla - prevede una gestione infermieristica con autonomia organizzativa e gestionale e una responsabilità clinico-terapeutica esercitata dai medici di famiglia. Si tratta - prosegue - per lo più di persone anziane, provenienti da una struttura ospedaliera che dal punto di vista clinico possono essere dimesse da unità operative per acuti, ma non sono ancora in condizioni di essere gestite a domicilio. Persone affette da patologie croniche con fragilità sociali e sanitarie che dal domicilio o da case per anziani presentano riacutizzazioni o complicanze».

GLI ALTRI PROGETTI IN DIVENIRE
Ma non c’è solo questo intervento pensato per la «periferia» faentina. La Cilla sottoliena come «prioritario è ora riempire di contenuti efficienti anche le altre realtà disseminate nel territorio. Stiamo parlando in primis della Casa della Salute della Valle del Senio a servizio dei comuni di Casola Valsenio, Riolo Terme, Castel Bolognese e Solarolo. Non possiamo non tenere in considerazione anche l’esigenza di riuscire, se e quando possibile, implementare metodologie e e azioni di tecnologizzazione sperimentale anche se oggi non abbiamo e non possiamo fare una programmazione definitiva e certa. Ma rimane un punto fondamentale per aumentare la soglia qualitativa del presidio e della tempestività di risposta sanitaria sui territori». Altro intervento riorganizzativo è, per la direttrice quello di «potenziare ancora il rapporto e l’interrelazione con le farmacie e con i centri prelievi cercando di perseguire una capillarizzazione e differenziazione più forte dei servizi. Infine abbiano il non facile compito di organizzare la vaccinazione antinfluenzale, non parliamo di quella contro il Covid per la quale non siamo ancora in grado di dare tempistiche, che iniziera il 12 ottobre in tutto il territorio. Non possiamo però non aspettarci, visti i numeri crescenti delle persone interessate, che qualche problema di approvvigionamento dei vaccini lo si potrà avere».
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