Romagna faentina: strade dissestate, distrutte, impraticabili, la situazione nel territorio post alluvione
Riccardo Isola - Non solo l’urbanità faentina è stata colpita, per la terza volta, dalle forti piogge, che a maggio 2023 prima e a metà settembre poi, sono cadute copiose. Acqua che ha portato allo straripamento di canali, torrenti e fossi allagando case e terreni. Ma non solo. Tante, soprattutto in collina, sono state le conseguenze negative a causa di frane e smottamenti di terreno, e fango. Movimenti di detriti che hanno ferito pesantemente la viabilità, già compromessa dopo l’ondata di maltempo dell’anno scorso, sulle centinaia di chilometri di strade presenti nel territorio faentino.
LE PROVINCIALI 302 E 306
Durante le piogge del 18 settembre frane e smottamenti hanno interessato anche le principali Provinciali di fondovalle lungo il Lamone (Sp 302) e il Senio (Sp 306). In alcuni casi, per diverse ore, è stato necessario la loro chiusura per liberarle dai copiosi detriti. Al di là della fase di emergenza, ormai risolta, rimangono tantissimi i punti, in entrambi i contesti, a rischio di ulteriori scivolamenti di terra, fango e detriti. Situazioni che si verificano soprattutto dal centro abitato di Casola Valsenio in direzione Palazzuolo e dopo quello di Brisighella in direzione di Marradi. Inoltre vige uno stato di grande allerta in tema di sicurezza anche sulla Strada provinciale 70 Prugno, che collega Casola con Fontanelice e sulla provinciale 63 Valletta-Zattaglia.
PROVINCIALE 63 – VALLETTA
Da maggio 2023 la Provinciale 63, meglio nota come Valletta, è chiusa. Una profonda frana, infatti, ne aveva quasi cancellato l’esistenza. Lo schiaffo arrivato da cielo il 18 settembre scorso ha praticamente dissolto anche quel «filo d’asfalto» che ancora resisteva. Di fatto in questa parte che unisce la vallata del Sintria con quella del Lamone, passando per la piccola frazione di Zattaglia (tra l’altro divisa essa stessa amministrativamente in tre comuni Casola Valsenio, Riolo Terme e Brisighella), non è più possibile transitare per nessun motivo. Quello che resta oggi di uno dei collegamenti intervallivi storici di questo territoro rimane solo una voragine profonda. Gli abitanti resistenti di questo avamposto all’ombra di Monte Mauro, per raggiungere le proprie case, hanno una sola via d’accesso, quella di fondovalle che percorre parallelamente il torrente Sintria. Una strada che però presenta dissesti in diversi punti.
PUROCIELO DEVASTATO
Da uno dei simboli della Resistenza si alza un vero e proprio grido di aiuto. Parliamo di Purocielo, località di Brisighella. Qui a seguito delle avversità meteo, con conseguenze idrogeologiche importanti registratesi nel maggio 2023, e successivamente aggravate da quelle di metà settembre di quest’anno, il territorio si trova, nel vero senso della parola, a pezzi. Pochissimi i residenti, si contano 14 residenti per un totale di 5 nuclei familiari, ma a oltre sedici mesi di distanza dalla prima alluvione, questi stanno vivendo di fatto un isolamento forzato e a singhiozzo a causa delle frane che hanno colpito la strada che collega la comunità al fondovalle. Basti pensare che oggi i rifiuti devono essere trasportati a mano lungo un sentiero percorribile solo a piedi.
VIA CASALE E CORLETO
Arrivando in pianura la situazione non è rosea, soprattutto in previsione del futuro, soprattutto in via Casale e via Corleto. Qui anche a settembre 2024 gli abitanti sono stati nuovamente alluvionati. Inoltre quattro famiglie sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni. La causa di questa situazione deve essere riferita allo stato di «salute» del fiume Montone, al confine tra Forlì e Faenza, dove, afferma una residente «ormai è diventato una foresta di alberi». Il Rio Cosina, poi, a ogni forte precupitazione, continua a cedere e il canale di scolo Rio Cupa non riesce a contenere né l’acqua piovana né quella proveniente dal fiume. Gli abitanti di via Corleto, che termina in via Prada, chiedono urgentemente «il ripristino degli argini, la pulizia del fiume Montone e una migliore gestione dei canali».