Romagna, aggressioni agli autisti di bus: servono misure urgenti

Romagna | 12 Novembre 2022 Cronaca
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Gli autisti dei bus sono nel mirino dell’utenza: aggressioni verbali e fisiche sono quasi all’ordine del giorno ed è emergenza nazionale. In ogni regione si cerca di attrezzarsi: a settembre, in Campania, dopo l’ultima violenza ai danni di un autista, tutta la regione ha spento i motori per cinque minuti in segno di protesta. Ma a parte gli sfoghi in piazza e sui social, gli autisti chiedono provvedimenti urgenti che diano loro la possibilità di lavorare in serenità.
«LE TELECAMERE NON SONO UN DETERRENTE»
«Purtroppo il fenomeno si sta ampliando- ha spiegato Raffaele Rossi di Fit Cisl Ravenna e Rls (rappresentante lavoratori per la sicurezza) all’interno di Start Romagna e non è possibile pensare di avere un rappresentante delle forze dell’ordine su ogni mezzo. Come organizzazioni sindacali l’azienda ci ha preannunciato che vuole dotare di bodycam i controllori, personale dipendente di una ditta esterna che fa questo servizio e il prossimo 16 novembre avrò, invece, un incontro come Rls. Spiace constatare che gli autisti ormai si sono abituati agli insulti verbali da parte dell’utenza per una fermata non eseguita o per un richiamo, utenza che, in particolare dopo i due anni e mezzo di Covid è diventata particolarmente insofferente ed aggressiva: tra persone dovrebbe esserci sempre educazione. Quello che non è sostenibile sono le aggressioni fisiche che, sottolineo, non sono solo dei ragazzini, ma anche di persone più mature. L’85% dei mezzi di Start è dotato di telecamere di sorveglianza puntate sul corridoio centrale che, però, come abbiamo potuto constatare, non servono da deterrente, ma al massimo per identificare l’autore di un reato. Arginare la violenza ai danni dell’autista da parte dell’utenza non è semplice: come sindacati abbiamo chiesto l’isolamento del posto guida con appositi box che oggi sono solo sui mezzi più nuovi, circa il 30% della flotta. Anche se è vero che una persona può infrangere il vetro e colpire l’autista credo siano importanti anche se, dopo il Covid, l’installazione ha subito un rallentamento. All’incontro del 16 novembre chiederemo all’azienda anche che il personale che controlla i titoli di viaggio lo faccia in squadra e di certo non due ragazze sole come è successo il mese scorso all’Iper quando un 15enne senza biglietto le ha aggredite. Credo, poi, servano più controlli rispetto a quelli che vengono effettuati oggi un paio di volte a settimana per cercare di arginare anche l’evasione: all’estero c’è più senso civico mentre in Italia si tende a salire a bordo senza biglietto. Abbiamo organizzato uno sciopero a settembre e non escludo che ne faremo un altro: Start deve attrezzarsi per garantirci la sicurezza».
«LE BODYCAM INNERVOSISCONO GLI UTENTI»
Di maxi evasione fiscale ha parlato anche Andrea Cicognani, rappresentante per lavoratori Cgil del bacino di Ravenna in Start ed autista che fa quotidianamente servizio nell’extraurbano di Alfonsine. «La società esterna che fa verifiche ha i controllori su Ravenna e raramente nel forese perché non ci sono mezzi per portarli in loco. Due settimane fa, sulla linea Lugo-Fusignano fa sono stati controllati tre autobus, per un totale di circa 200 passeggeri e ben 70 non avevano né biglietto né abbonamento. La multa per chi è sprovvisto di titolo di viaggio è 68 euro, ma nel forese abbiamo constatato che l’autobus si tende a non pagarlo e se si viene pizzicati si paga una multa che comunque è ammortizzata dagli anni in cui si è viaggiato gratis. Anche nel forese abbiamo i nostri grattacapi ed abbiamo un confronto continuo con Start alla quale chiediamo di farci lavorare in sicurezza. Qualche aggressione si era registrata in passato anche nel forese, ma da un po’ di tempo la situazione è esplosa, credo per “colpa” della pandemia che ha esacerbato gli animi ed ha registrato un abbandono del presidio del territorio. I controllori hanno iniziato ad essere presi di mira quando dovevano invitare l’utenza ad indossare correttamente la mascherina a bordo e dagli insulti si è presto arrivati alle mani. E anche oggi quando un cittadino viene “ripreso” per qualunque motivo reagisce in maniera esagerata e perlopiù aggressiva. Quello che fa sorridere è che sono aumentate le denunce per danni morali nei confronti di quegli autisti che hanno risposto ad un insulto!. Il nostro lavoro non è facile, le verifiche a bordo dei mezzi da parte della ditta esterna sono poche e Start romagna sta mettendo in campo poca sorveglianza nel territorio. Due settimane fa, come sindacati ci siamo detti contrari all’uso della bodycam per il personale di Start: potrebbero essere utili per i controllori che non hanno divisa e non sono facilmente riconoscibili, ma pensiamo comunque non siano uno strumento di deterrenza, piuttosto che possano innalzare l’attrito con l’utenza».
«INVESTIMENTI PER LA SICUREZZA DEGLI AUTISTI»
La dirigenza di Start Romagna non ha tardato ad esprimere la propria posizione. «Purtroppo, nell’ultimo periodo, si è assistito ad alcuni fenomeni di violenza all’interno degli autobus che, in alcuni casi, vedono protagonisti dei giovanissimi. Start Romagna esprime vicinanza ai propri dipendenti e ai controllori esterni che sono stati coinvolti nelle vicende e ringrazia tutti i propri dipendenti per l’importante lavoro svolto nel garantire un servizio essenziale come il trasporto pubblico. La sicurezza dei propri autisti, così come la sicurezza dei passeggeri, è una priorità per Start Romagna. A tal fine l’azienda, negli ultimi anni, ha investito importanti risorse, attingendo da fondi regionali, per incrementare il sistema di videosorveglianza a bordo dei bus, con collegamento in tempo reale con le forze dell’ordine che possono intervenire tempestivamente nei casi di emergenza, pericolo e non rispetto delle regole. A ciò si aggiunge il miglioramento delle barriere che separano la postazione di guida dai passeggeri, per una maggiore sicurezza degli autisti. «Crediamo che a poco servirebbe un aumento del personale di controllo a bordo- ha spiegato il presidente dell’azienda Roberto Sacchetti- «quando ci sono quelle situazioni di branchi di ragazzi, lasciatemeli chiamare così, un controllore in più rischierebbe a sua volta». Il numero di autobus (7mila fermate e 500 mezzi in circolazione ogni giorno), poi, sono troppi per garantire un controllo capillare sui bus. Ed è per questo che stiamo implementando un sistema di sicurezza di telecamere collegate direttamente alle centraline delle forze dell’ordine». (m.c)
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