Ravenna, ristorazione, Liuti (Caffè Letterario): "Vogliamo continuare a lavorare"
Lo scorso marzo, prima della chiusura totale, scelsero di abbassare le saracinesche il 9, due giorni prima del decreto ufficiale. Oggi, invece, chiedono di continuare a lavorare. Cristiana Liuti e Allegra Vannini, titolari del Caffè Letterario, non ci stanno e spiegano: «Abbiamo predisposto tutto per lavorare in sicurezza: sanifichiamo, utilizziamo mascherine e igienizzanti, manteniamo le distanze. Non vogliamo chiudere: l’altra volta, non sapendo a cosa si stesse andando incontro, abbiamo preferito sospendere l’attività. Questa volta, invece, staremo qui ad organizzare l’asporto. Abbiamo bisogno di lavorare, gli aiuti che erano stati promessi non sono mai arrivati. La salute è fondamentale, ma se ci viene impedito di lavorare come si fa? Siamo una piccola realtà, un piccolo nucleo che dà da mangiare a tante famiglie: oltre alle nostre ci sono il lattaio, il pasticciere, il fruttivendolo e così via». Ripensando all’estate, Liuti aggiunge: «Si potevano fare tante cose che non sono state fatte, nessuno ha rispettato le regole e dire che si sapeva che ci sarebbe stata una seconda ondata. Ho amici che hanno discoteche, ma io non le avrei aperte: ora si taglia la cultura, si chiudono i cinema, i teatri, le scuole. Si è lasciata troppa libertà con pochi controlli e qualcuno ne ha approfittato. A scuola si sono predisposti banchi con le ruote e non si è pensato, invece, di potenziare la didattica a distanza qualora ce ne fosse stato ancora bisogno. L’incertezza è tanta, stavamo ricominciando a lavorare, mentre ora è di nuovo tutto fermo. Spero vivamente che queste settimane di chiusura servano e ci salvino da un eventuale sospesione a Natale. Se questo non avverrà, e salteremo il 25 dicembre così come abbiamo saltato Pasqua, il 25 aprile ed il primo maggio, allora potremo consegnare le chiavi dell’attività al sindaco Michele De Pascale». (fe.fe.)