Ravenna, Pennacchi, Fantoni, Cucciari e De Gregorio protagonisti al teatro Alighieri
Presentata da qualche settimana e con un succulento «prologo» di spettacoli in partenza a fine mese, la Stagione dei Teatri curata a Ravenna dal Teatro delle Albe (che nei prossimi mesi presenterà anche la stagione del Socjale, le Storie di Ravenna e gli spettacoli per le famiglie) è come sempre ricca e sfaccettata al punto di essere quasi «tortuosa», piena di proposte inusuali che si snoderanno fra il teatro Alighieri e il Rasi, destinato naturalmente agli spettacoli più sperimentali e con un clima più «raccolto».
Affondi nella tradizione rivisitata (da Arlecchino a Moby Dick firmati da Marco Baliani ed Elio De Capitani) a riflessioni sul tema del lavoro con il Fantozzi di Gianni Fantoni, pensieri sull’esser donna con Geppi Cucciari, Concita De Gregorio e Chiara Lagani e tanto altro caratterizzano una stagione tutta da esplorare, con una formula relativa agli abbonamenti che prevede sei titoli fissi e due a scelta, per un totale di venti appuntamenti.
Gli spettacoli fissi, tutti in programma al teatro Alighieri, sono Perfetta di Mattia Torre interpretato da Geppi Cucciari (in novembre e in aprile), le Lettere a Bernini di Marco Martinelli sul maggiore esponente dell’arte figurativa barocca (in dicembre), Fantozzi. Una tragedia con Gianni Fantoni (a fine gennaio), l’Arlecchino di Marco Baliani con Andrea Pennacchi (in febbraio), il Moby Dick alla prova di Elio De Capitani che si rifà all’adattamento di Orson Welles (in marzo), per chiudere con L’angelo della storia del Teatro Sotterraneo che trae spunto dall’ultimo lavoro di Walter Benjamin sul progresso (in aprile)
Nella rosa dei titoli che compongono gli spettacoli a scelta compaiono Altri libertini, da Tondelli con la regia di Licia Lanera e la presenza di Roberto Magnani, i due progetti di Fanny &Alexander Manson e Maternità, lo spettacolo Un’ultima cosa. Cinque invettive, sette donne e un funerale, che vede in scena la giornalista Concita De Gregorio e la cantautrice Erica Mou; Fratellina, spettacolo vincitore del Premio Le Maschere del Teatro 2023, Via del popolo, di e con Saverio La Ruina, Five Kinds Of Silence della regista slovena Maša Pelko, My Body Solo del gruppo Nanou; Mulinobianco, Voodoo di Masque Teatro e la chiusura con Sarabanda, ispirato all’opera di Ingmar Bergman, sul confine labile tra teatro e cinema. (f.sav.)