Ravenna, nelle scuole poche richieste di menù vegetariani

Barbara Gnisci e Silvia Manzani - L’alimentazione vegetariana e vegana imperversa? Timidamente, si potrebbe dire. Almeno a giudicare dalle diete speciali richieste dalle famiglie nelle scuole del territorio comunale di Ravenna. Stando ai numeri dell’anno scolastico che sta per concludersi, infatti, per nessun bambino che frequenta i nidi e le scuole dell’infanzia è stato richiesto un regime alimentare vegano. Idem per le scuole primarie, il cui servizio di ristorazione fa capo sempre agli uffici di via D’Azeglio. Solo alla secondaria di primo grado è stata richiesta una dieta vegana. Per il resto, sui 9.569 bambini e ragazzi iscritti alla ristorazione, i menù vegetariani solo due al nido, sei alla scuola dell’infanzia e otto alla scuola primaria.
Cifre che fanno il paio con le osservazioni della dietista Giulia D’Alessandro: «La richiesta di diete vegetariane o vegane è in leggero aumento ma che i pazienti richiedono maggiormente, almeno secondo la mia esperienza, è un'alimentazione ‘più ricercata’, che preveda l'inserimento di prodotti biologici, realizzati con ingredienti meno raffinati e alternativi, tipo hamburger di soia, seitan, tofu. Tendenzialmente, nel mio ambulatorio, suggerisco un regime dietetico bilanciato, onnivoro, basato sulla piramide alimentare della dieta mediterranea».
Diverse sono le motivazioni di chi è propenso all’eliminazione di carne e pesce dalla propria tavola: «Nella stragrande maggioranza dei casi, le ragioni di questa scelta sono di tipo etico, ambientale e salutistico. Siamo in un momento storico in cui si parla moltissimo di alimentazione, di diete dimagranti, di stili di vita da attuare e di cibi cancerogeni da eliminare. C'è troppa informazione sul tema che paradossalmente crea disinformazione nella quale, talvolta, non è facile districarsi».
Niente proteine di origine animale, dunque, ma a condizione che vengano rispettate alcune regole: «È stato dimostrato - aggiunge l’esperta - che una dieta vegetariana ben bilanciata in nutrienti non causa delle carenze nutrizionali. Più attenti bisogna stare invece nel caso di una dieta vegana, dove l'eliminazione di più classi di alimenti (carne, pesce, uova, latte e derivati) può portare ad alcune carenze nutrizionali, se non adeguatamente e attentamente bilanciata. Tutto dipende da come viene impostata. Anche un'alimentazione onnivora può portare a delle carenze nutrizionali se seguita in maniera non equilibrata». Non dissimile la faccenda quando si tratta di bambini: «La questione pediatrica è una questione molto delicata e con pareri contraddittori. Secondo la mia opinione, se si desidera cambiare tipo di alimentazione al proprio bambino, bisognerebbe rivolgersi a specialisti esperti in nutrizione e chiedere consiglio in merito anche al proprio pediatra. Rimango inoltre dell'idea che far adottare un'alimentazione vegetariana o vegana a un bambino sia complicato: forse è meglio lasciarlo libero di scegliere la sua strada alimentare quando sarà grande».