Ravenna, l'analisi del voto regionale di Andrea Corsini: "Ottimo risultato del Pd, io a disposizione per il bis al turismo"
Manuel Poletti - «Una vittoria così netta non me l’aspettavo, sono sincero. Personalmente ho lavorato molto anche al di fuori del bacino elettorale del Pd. Da Ravenna abbiamo dato un grande contributo, come anche le Sardine. Se il presidente Bonaccini mi richiamerà, sul turismo si riparte dalle infrastrutture».
Andrea Corsini è come al solito pacato e molto lucido nella sua analisi post elettorale. L’ex assessore regionale del Pd (con ottime possibilità di essere riconfermato) ha superato il muro delle 6mila preferenze, dopo aver girato in lungo e in largo il territorio provinciale negli ultimi tre mesi di campagna elettorale.
Corsini, si aspettava una vittoria così netta, con un Pd oltre il 35% in regione?
«Avevo detto a Bonaccini che dovevamo lavorare duro perché ero certo che avremmo vinto col 5% di scarto, ma evidentemente ero stato ‘pessimista’. Non mi aspettavo un risultato del genere, con queste proporzioni penso che in pochi avrebbero scommesso anche solo un euro. Non mi aspettavo soprattutto un dato così alto del Pd, mi ero immaginato qualche cosa di più dalla lista civica del presidente».
La provincia di Ravenna, insieme a Bologna, è stata determinante o no?
«Ravenna ha dato un grande contributo, c’è stata una forte mobilitazione, è stato fatto un bel lavoro da parte dei quattro candidati, io ho visitato 60 aziende e 20 mercati, più tutte le altre iniziative, siamo stati molto presenti sul territorio, penso che il nostro lavoro abbia contribuito ad alzare la percentuale. Personalmente mi sono impegnato molto fuori dal perimetro del partito, era necessario, ho cercato di spendere la credibilità che ci eravamo construiti col lavoro degli ultimi 5 anni».
Il «fattore Sardine» è stato fondamentale…
«Assolutamente fondamentale, perché ha aggiunto partecipazione, ha risvegliato molti elettori del centrosinistra che erano ‘assopiti’. Dobbiamo ringraziarli davvero, perché hanno riportato in maniera pacifica molta gente anche nelle piazze della Romagna. Non dovremo disperdere i loro suggerimenti».
La Romagna però sarà rappresentata da pochi consiglieri eletti, «colpa» della legge elettorale. Un problema?
«Purtroppo la legge elettorale penalizza i collegi più piccoli, però non vedo grandi problematiche. Alla fine conta quante risorse vengono investite su un territorio e nell’ultima legislatura in Romagna ne sono arrivate molte. Su turismo, agricoltura e servizi sociali abbiamo fatto importanti scelte per il ravennate, ad esempio».
Se fosse confermato assessore al Turismo, quali sarebbero le tre priorità da cui ripartirebbe?
«Io sono a disposizione del presidente Bonaccini e sarei felice di continuare il lavoro svolto fin qui. Se toccherà ancora me, le mie priorità saranno: primo, un lavoro sulle infrastrutture, dall’E55 alle varianti alla statale 16 e il metrò di costa; secondo, alzare il livello di internazionalizzazione del turismo grazie anche all’aeroporto di Forlì che tornerà attivo e migliorare quello di Rimini; terzo, lavorare su una nuova classificazione degli alberghi».