Ravenna, i condomini di palazzo Capra (via IX Febbraio) scrivono alle autorità: "Degrado inaccettabile"
Ai primi di ottobre i condomini di palazzo Capra, in via IX Febbraio, in pieno centro storico, hanno detto basta e hanno deciso di scrivere alle autorità per segnalare una situazione che va avanti da mesi. «Abbiamo raccolto le firme di tutti i condomini, comprese quelle degli studi notarile e legale presenti, degli occupanti la sede di Amare Ravenna e dell’ordine degli architetti, per segnalare quanto avviene da mesi nell’isolato: atti vandalici sulle auto, scorrerie a tarda notte, sporcizia di tutti i tipi come vomito, urina e anche di più». La richiesta, per tutti, è quella di interventi di pulizia delle strade. «Oltre al problema del danno c’è quello della mancata igiene: se non si riesce a togliere la presenza di questi vandali, e stiamo parlando di ragazzi davvero molto giovani, almeno si venga a pulire. La pulizia di queste strade dev’essere fatta con maggiore cura. Ad oggi siamo noi a togliere le bottiglie vuote al mattino, mentre il ristoratore all’angolo si occupa, a sue spese, della pulizia della strada. La puzza di urina, però, è ovunque, anche in via Zirardini, e le mura di palazzo Pasolini sono una vera e propria cloaca. Altra cosa: la soppressione delle toilette in piazza Kennedy richiesta a furor di popolo per motivi di estetica non ha certo aiutato la causa. Avere un servizio di questo tipo su quella piazza sarebbe utile, anche se francamente credo che quei teppistelli continuerebbero a farla in strada. Ora - ammette la firmataria - il problema si è notevolmente ridimensionato, ma solo perché c’è il coprifuoco. Fino a poche settimane fa questi ragazzi ciondolavano in strada fino all’alba, a notte fonda sentivo le urla da fuori, e dire che le mie finestre si affacciano sulla corte interna, ma i miei vicini su via IX Febbraio erano davvero esasperati». Quello che si teme è che, una volta eliminato il coprifuoco, si ripiomberà nella stessa situazione. «L’estate dopo il lockdown è stata invivibile: c’erano notti in cui mi dicevo che se fossi dovuta uscire di casa non so se ne avrei avuto il coraggio e non parlo delle volte in cui mi hanno tirato giù lo specchietto retrovisore dell’auto. Ho letto che è stata montata una telecamera in piazza dell’Aquila, ma non so a cosa possa servire: nel nostro palazzo ce n’era già una ma è stata tirata giù a sassate». (fe.fe.)