Ravenna, due brasiliani alla Chiesa evangelica di via Ravegnana
Silvia Manzani
«La nostra parola preferita è “intensità”. Noi viviamo la vita e l’amore così». Leticia Barbosa, 30 anni, del Mato Grosso e Daniel Varon, 35, di Salvador de Bahia, sono una coppia nella vita ma anche nella fede. Conosciutisi a Lugano, in Svizzera, dove lei era in vacanza a casa di amici e lui studiava Teologia all’Università, sono arrivati a Ravenna nel 2014 per prendere in mano la chiesa evangelica «Nuova Alleanza» che oggi ha una sede in via Ravegnana: «Qui esisteva già un gruppo formato da un altro pastore che viveva a Lugo. Noi ci siamo trasferiti per continuare il suo lavoro». Daniel, infatti, è un pastore che si dedica a tempo pieno al luogo di culto: «Quando racconto che questo è il mio lavoro, capita che mi guardino storto. Si pensa, erroneamente, che io debba solo dire la Messa la domenica ma non è così: io sono anche un po’ padre delle persone, un po’ psicologo. Ricevo la gente, ascolto, do consigli. Senza contare che per una predica di quaranta minuti, devo studiare almeno quaranta ore». Nella chiesa di Ravenna vengono poi preparate diverse attività pratiche, anche per i bambini: «Organizziamo anche viaggi in Israele, l’ultima volta ci siamo stati in novembre. Siamo cristiani, non cattolici, in Brasile ci sono 60 milioni di evangelici su 200 milioni di abitanti, anche se non amiamo troppo rimarcare definizioni e differenze, perché siamo a favore dell’apertura agli altri: a Ravenna la chiesa raccoglie una sessantina di persone di quindici nazionalità diverse, siamo abituati ad abbattere gli steccati». Sia Leticia che Daniel sono stati, nelle rispettive famiglie di origine, i primi cristiani: «A casa mia - spiega lui - la religione non era un argomento di interesse. Io, dai dodici ai diciott’anni ho vissuto un periodo di grande rabbia e ribellione verso i miei genitori, che mi consideravano un po’ la pecora nera. Purtroppo, ho conosciuto gli ambienti della droga e sono piombato in un abisso dal quale ho iniziato a risalire solo quando, per caso, sono entrato in una chiesa evangelica e ho iniziato a sentire una fiamma dentro di me». Anche Leticia ha iniziato a frequentare un po’ per caso: «Ero abituata ad andare a Messa la domenica, perché i miei erano cattolici ma non mi arrivava dentro alcun messaggio. Lì, invece, ho iniziato a percepire delle cose belle, che ho cercato di trasferire poi anche alla mia famiglia, che si è fatta trascinare da me». Oggi Leticia e Daniel, che hanno un figlio di dieci anni e una bimba di quattro mesi, sono felici della loro scelta: «Ci piace applicare gli insegnamenti della Bibbia e di Gesù alla vita pratica, quotidiana. Messaggi che trasmettiamo anche cantando e ballando. Sarà per questo che si avvicinano molti giovani. Qui nessuno ha ragione, qui nessuno è meglio di un altro, qui non si giudica. A livello personale, essendo entrambi figli di divorziati, vogliamo costruire una nuova storia familiare, dove oltre ad amare e credere, si investe. Senza investimenti personali, nella vita, non esiste speranza di trasformazione».