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Gli agenti della Squadra Mobile di Ravenna hanno eseguito, il 1 agosto, la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria e del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla parte offesa nei confronti di un bolognese ultracinquantenne. Secondo le indagini, l’uomo, a metà dello scorso giugno, avrebbe costretto la vittima, una sua collega di lavoro, a subire atti sessuali. Gli approfondimenti investigativi avviati a seguito della denuncia della giovane, con l'acquisizione di chat whatsapp e raccolta di testimonianze, hanno permesso agli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dalla procura della Repubblica di Ravenna, di raccogliere importanti elementi di riscontro circa il racconto della ragazza, nonché delineare il profilo dell’indagato, descritto - riportato fonti investigative - nell’ambiente lavorativo come" persona dai modi volgari e prepotenti, specialmente con le donne, e con problemi nel contenere la “smania di allungare le mani” che veniva attuata dall’uomo con il ricorso a viscidi abbracci e strusciamenti per palpeggiare la preda di turno". Il provvedimento coercitivo prescrive all’indagato di mantenere dai luoghi indicati una distanza non inferiore ai 500 metri ed il divieto di comunicare con la vittima.
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