Ravenna, 100 giorni alle elezioni comunali, cos'ha fatto e cosa no la giunta De Pascale
Manuel Poletti - Aveva promesso «Energia» durante la campagna elettorale del 2016 e quella c’è stata, oltre ad una buona dose di pragmatismo e pure di ambizione personale. Ravenna dopo 5 anni della giunta guidata dal sindaco Michele De Pascale appare un grande cantiere verso il futuro, con alcuni progetti finalmente approvati e pronti a partire (l’Hub portuale su tutti) e altri in via di definizione (il collegamento fra Darsena e centro storico) ed il nuovo terminal Crociere. Si voterà molto probabilmente il 10 e 11 ottobre, a cento giorni dalle urne cos’è rimasto di questo primo mandato.
Ravenna non è diventata certo Barcellona a cui si ispirò De Pascale durante la corsa elettorale di 5 anni fa, ma sta cambiando lentamente volto, tenuto conto che l’ultimo anno e mezzo è stato dedicato interamente e giustamente all’emergenza Covid, dove Ravenna si è distinta sia in ambito sanitario che in quello socio-economico, con un’importante dote economica riversata dal Comune (oltre che dalla Regione) sulle famiglie più bisognose e sulle categorie d’impresa più penalizzate dalle lunghe restrizioni. L’ultimo riconoscimento de «Il Sole 24 Ore» che pone la provincia al primo posto per servizi ai giovani ed agli anziani, racconta con merito l’elevato livello di welfare sempre mantenuto da anni. Poi il tema dei diritti verso i più deboli, lanciato dall’assessore Enrico Liverani prima della sua prematura scomparsa nel 2015, è stato mantenuto come un mantra.
L’HUB PORTUALE
Il nodo più importante a cui rischiava di rimanere «appeso» l’attuale sindaco è stato sciolto in oltre due anni di lavoro duro in tandem con i nuovi vertici dell’Autorità di sistema portuale (col presidente Daniele Rossi). Il mitico «Progettone» del porto nel 2016 era insabbiato in una situazione molto critica: si arrivava da uno stallo all’interno del mondo portuale dovuto soprattutto alla condotta dell’ex presidente di Ap Galliano Di Marco. Gli escavi a meno 12,5 metri (primo step) e il restyling pronfondo delle banchine, oltre a nuovi allacci ferroviari per le merci in sinistra e destra Candiano, apparivano ormai un miraggio, con grande sconforto delle aziende portuali locali ed internazionali che ci operanovano. Oggi il quadro è mutato radicalmente, siamo in attesa a giorni del progetto esecutivo del Consorzio stabile grandi lavori, ovvero chi ha vinto il mega bando da oltre 225 milioni di euro. I finanziamenti «sognati» sono arrivati da Unione europea, dai governi e dalla Regione, strenua sostenitrice del progetto Hub. Andrà ricordato ai posteri il ruolo dell’allora ministro Delrio (governo Gentiloni), grazie al quale si uscì dalle sabbie mobili in cui si era finiti gli anni precedenti. I cantieri partiranno in autunno, saranno impattanti, ma l’attività del porto non si fermerà mai. Vedremo. Certo Ravenna potrà arrivare dove non è quasi mai stata, fra i primi scali nazionali.
HOME PORT CROCIERE
Un passo avanti rilevante, anche questo proiettato al futuro, ci sarà con l’Home port crocieristico di Porto Corsini, un restyling profondo dell’attuale attracco delle crociere, grazie alla partnership con Royal Caribbean, una delle compagnie più rilevanti al mondo. Questo grazie anche alle disavventure di Venezia, dove le grandi navi di turisti non potranno più attraccare. Per la realizzazione serviranno alcuni anni, le opere devono ancora essere appaltate.
NUOVO PALASPORT
Al fianco del PalaDe Andrè è già in costruzione il Palazzetto delle Arti e dello Sport, pronto entro l’estate 2022, forse l’opera non prevista più discussa, ma spinta da condizioni finanziare molto favorevoli. Ravenna avrà così un palazzetto per concerti di livello nazionale ed internazionale oltre al traffico con le partite delle squadre sportive di serie A, dopo il volley anche il basket (salito in A2 da alcuni anni).
PARCO MARITTIMO LIDI
Un’altra promessa elettorale che si concretizzerà a partire dal 2022 è il Parco Marittimo che abbraccerà molti lidi ravennati. La messa a capitale del fattore ambientale a favore dei turisti era il leit motiv di De Pascale nel 2016, con questo progetto di lungo termine, complice un iter burocratico non banale, si tenterà di raggiungere l’obiettivo. Stradelli retrodunali più fruibili e sentieri per camminare in sicurezza al ridosso delle spiagge. Primi cantieri dal 2022. Sui lidi, per sdoganarli da un turismo molto domestico, servirà forse altro, Cervia insegna.
URBANISTICA
Il tema rimasto più sottotraccia, almento nei primi cinque anni, colpevole un iter molto lungo, riguarda la nuova urbanistica della città e gli strumenti per attuarla, che dovrebbero essere ispirati alla difesa dell’ambiente, ad un impatto molto green e ad un consumo di suolo limitatissimo per nuove cementificazioni. Se fossimo a scuola, la giunta sarebbe rimandata al secondo mandato, se De Pascale vincerà le elezioni di inizio ottobre vedremo.
DARSENA AVANTI PIANO
L’altro simbolo di Ravenna che doveva cambiare era la Darsena. Si vede ancora poco, a parte la passerella, enfatizzata anche troppo. Promessa mantenuta quasi subito (nel 2017) da De Pascale è stata la chiusura del bitumificio Sic. Molti progetti poi sono su aree di privati, lanciati pubblicamente (vedi il Sigarone), poi ritirati. Un ruolo importante per l’area sarà di Cia Conad. Dalla Darsena al centro storico, c’è un’idea progettuale molto avvenieristica di collegamento che però dovrà raccogliere i denari per essere poi realizzata.
SCUOLE
Progetti portati a termine programmati dall’ultima giunta Matteucci e novità in corso d’opera, forte attenzione è stata sempre riposta sugli edifici scolastici, grazie anche ai finanziamenti arrivati dalla Regione, dopo che la mezza abolizione delle Provincie aveva seccato molti denari previsti.
VIABILITA’
Il capitolo storicamente più spinoso si conferma tale, anche se qualche segnale per il futuro c’è. Detto dell’odioso cantiere pluriennale in cui versa l’E45 che collega Ravenna a Cesena (ma il Comune può poco, essendo di competenza Anas), in campo c’è il progetto per rivedere la Ravegnana (Ravenna-Forlì), dopo il tragico crollo di un ponte alcuni anni fa. Inoltre, collegate all’Hub portuale, ci sono alcune «bretelle» che dovrebbero consentire una migliore circolazione dell’area. Già riaperto il nuovo Ponte Teodorico, dopo un lungo cantiere.
CULTURA
L’anno Dantesco, dilatato a quasi due per le limitazioni da Covid-19, ha confermato la valenza internazionale di Ravenna, grazie al proprio patrimonio storico di monumenti Unesco. Certo l’apertura del grande museo Classis, il restyling del museo Dante e il tentativo di rilancio del Mar con grandi mostre, rinnovano la sfida di città d’arte fra le più ricche d’Italia e non solo.