Processo Cagnoni, l'imputato condannato all'ergastolo

Romagna | 22 Giugno 2018 Cronaca nera
processo-cagnoni-limputato-condannato-allergastolo
Fine pena mai. Questa la sentenza decisa dalla corte di assise di Ravenna per Matteo Cagnoni, dermatologo ravennate 53enne ritenuto responsabile dell'omicidio della moglie 39enne Giulia Ballestri, avvenuto il 16 settembre 2016. Dopo 6 ore di camera di consiglio, alle 19 del 22 giugno, la corte presieduta dal giudice Corrado Schiaretti ha comunicato ad addetti ai lavori e pubblico che affollava l'aula del Tribunale di Ravenna il proprio verdetto: ergastolo con le aggravanti della crudeltà e della premeditazione. Le motivazioni saranno rese note tra 90 giorni. Riconosciuti anche i risarcimenti economici sia per la famiglia di Giulia (500 mila euro per ognuno dei genitori, 150 mila euro per il fratello Guido e un milione di euro per ciascuno dei tre figli della coppia) che per le parti civili, Comune di Ravenna (20 mila euro), Linea Rosa (10 mila euro), Udi e Associazione dalla parte dei minori (10 mila euro). Per Cagnoni, inoltre, sospensione della patria potestà sui figli per tutta la durata della pena.  Dopo un'istruttora dibattimentale durata 8 mesi, 28 udienze ed un centinaio di testimoni sentiti in aula, il pm Cristina D'Aniello, al termine della sua requisitoria della scorsa settimana, aveva chiesto l'ergastolo con isolamento diurno per un anno. Nella sua arringa difensiva, invece, l'avvocato Giovanni Trombini aveva chiesto l'assoluzione per l'imputato che si è sempre dichiarato estraneo ai fatti. La mattina del 22 giugno Trombini ha concluso la sua arringa iniziata lo scorso 18 giugno e durata, in tutto, più di 8 ore nella quale aveva provato a smontare la tesi dell'accusa che Cagnoni avesse ucciso la moglie che voleva separarsi da lui. Nell'ultima delle 4 dichiarazioni spontanee rilasciate nel corso di questi mesi di udienze, il 22 giugno Cagnoni aveva parlato di Giulia definendola "il mio baricentro esistenziale" e spiegando come la coppia si fosse amata moltissimo negli 11 anni di matrimonio. Come la moglie fosse una donna semplice, dalla battuta pronta con la quale lui adorava stare e che non avrebbe mai potuto uccidere. Un femminicidio, invece, secondo la Procura, pianificato dal medico ravennate che, due giorni prima dell'omicidio aveva annullato ogni impegno di lavoro e, il 16 settembre, aveva attirato la moglie nella villa disabitata di via Padre Genocchi di proprietà dei suoi nonni paterni ed oggi disabitata, con la scusa di fotografare dei quadri da vendere in sede di separazione. Qui l'aveva uccisa con crudeltà, massacrandola a bastonate sul capo e sbattendole il viso contro il muro della cantina dove l'aveva lasciata esanime e dove la donna era stata trovata dopo tre giorni di ricerche, scattate dalla denuncia di scomparsa presentata dal fratello di Giulia che oggi è tutore dei suoi tre figli ancora minorenni. Dal canto suo, Cagnoni, dopo l'omicidio, era andato a Firenze a casa dei suoi genitori con i figli dove aveva passato il weekend a caricare e scaricare dalla macchina diversi sacchetti (secondo l'accusa contenenti i vestiti e gli oggetti personali di Giulia) "immortalato" dalla videosorveglianza della villa dei suoi. Era stato fermato dalla polizia nella notte tra il 18 e il 19 settembre 2016 dopo una rocambolesca fuga.

Le reazioni
Comprensibilimente soddisfatti il pm Cristina D'Aniello e il procuratore capo, Alessandro Mancini. "In un anno e nove mesi, tra indagine e istruttoria dibattimentale, siamo arrivati alla sentenza - ha commentato Mancini - siamo soddisfatti dell'esito che dimostra che la corte ha ritenuto valido il lavoro della Procura.  Siamo contenti del lavoro svolto, ma certamente non c'è da festeggiare difronte ad un ergastolo che è una condanna durissima".
"Aspetto di leggere le motivazioni della corte che saranno rese note tra 90 giorni - ha aggiunto il pm D'Aniello- ma sono comunque soddisfatta che il lavoro d'indagine portato avanti con grande attenzione sia stato apprezzato dai giudici".
L'avvocato Giovanni Scudellari che tutela la famiglia Ballestri ha, invece, sottolineato come "questa sarà una sera molto difficile per i bambini di Giulia che, in poco meno di due anni si sono visti privare della madre e del padre. La famiglia di Giulia ha mantenuto il massimo riserbo in tutta questa vicenda e continuerà a farlo. Purtroppo la parola 'fine' a questa drammatica storia non la possiamo mettere oggi perchè ci saranno un appello ed una cassazione. Il nostro pensiero va a Giulia e alla sua brutale morte".
Gli avvocati difensori di Cagnoni, Giovanni Trombini e Francesco Dalaiti hanno dichiarato di voler leggere le motivazioni della sentenza "per capire come mai le tante criticità dell'indagine della Procura evidenziate sia in istruttoria dibattimentale che durante l'arringa finale abbiano portato la corte a condannare comunque il nostro assistito". (m.c)
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-romagna-processo-cagnoni-l-imputato-condannato-all-ergastolo-n18017 004
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione