Primarie Pd, l’onorevole alfonsinese Pagani: «Il partito ora ha bisogno di tutti, il nuovo segretario ascolti e ci tenga uniti»

Onorevole Pagani, si aspettava un'affluenza così alta alle Primarie domenica 3 marzo? Basta questo per fermare il governo gialloverde?
«Speravo che l'affluenza fosse abbastanza alta, ma temevo che non si potesse arrivare ad un milione di elettori, perché mi pareva che ci fosse poca attenzione e poco interesse mediatico verso le primarie del Pd, invece la partecipazione è stata ben superiore alle mie aspettative. Ne sono molto contento, anche se è evidente che non bastano le primarie per avere in campo un'alternativa forte e credibile al governo della destra gialloverde. Aver eletto così bene e con tante persone il segretario del partito è solo il primo passo di un cammino che è ancora tutto da fare. Per ricostruire un centrosinistra forte ci vuole pazienza, lavoro ed umiltà».
Netta è stata la vittoria di Nicola Zingaretti, che lei ha sostenuto dopo l'abbandono di Minniti. Il Pd risorge con lui? Lei che cosa si aspetta dal nuovo segretario?
«Come ha fatto anche Minniti io ho sostenuto Zingaretti con convinzione, perché penso che sia venuto il momento di voltare pagina e di cominciare un lavoro nuovo. Mi aspetto che il segretario sappia correggere gli errori di arroganza politica che abbiamo avuto in passato, che sappia ascoltare, unire, tenere insieme tutti. Non si può riuscirci se non c'è il necessario rispetto anche chi esprime opinioni diverse, è confrontandosi in modo aperto che si migliora perchè nessuno è "nato imparato", come si suol dire. A mio parere bisogna discutere francamente, senza pretendere di imporre la propria visiono a priori, e alla fine saper fare sintesi delle differenze, ricondurle ad una visione che accomuna tutti e dare forma alle idee ed ai progetti di cui ha bisogno il Paese».
Renzi rimane una risorsa per il centrosinistra? Pensa che l'ex premier ed i "renziani" faranno un loro partito?
«Certo che credo che Renzi sia una risorsa per il Pd e per il centrosinistra. Io ho sempre pensato che la "rottamazione" fosse una stupidaggine, e lo penso ancora. Il Pd ha bisogno di tutti, e certamente anche di Renzi, delle sue capacità e delle sue idee. Ora tocca a Zingaretti guidare, non più a Renzi, ma non si sta in un partito solo quando si comanda. In questi anni io sono stato sempre in minoranza, ho detto sempre la mia opinione nelle sedi di partito, senza fare mai polemiche pubbliche, ed ho rispettato e mi sono adeguato alle decisioni assunte a maggioranza, anche quando non ero del tutto convinto. Credo che sia il comportamento giusto, perché rispettoso della nostra comunità, e ho criticato chi ha fatto diversamente, e poi se n'è andato per dare vita ad un altro piccolo partito,concorrente del PD. Spero che Renzi non segua questo cattivo esempio, e sono fiducioso che non lo farà». (m.p.)