Più morti sulle strade in Romagna nei primi 8 mesi del 2019 rispetto all'anno scorso
Marianna Carnoli - Più morti sulle strade. I dati diffusi in questi giorni dall’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale della Regione Emilia Romagna e riferiti alla mortalità sull’intero territorio regionale hanno registrato un aumento: 202 persone decedute nei primi otto mesi del 2019, a fronte delle 190 nello stesso periodo del 2018. Delle 202 vittime di incidenti stradali 160 erano maschi e 42 femmine. Ravenna e Forlì – Cesena sono in crescita rispettivamente da 19 a 24 e da 18 a 33. L’utente più coinvolto negli incidenti mortali è l’automobilista (41% del totale) passato da 77 a 84 vittime, mentre i centauri rappresentano il 29% e sono passati da 46 a 58. «Questo fenomeno, purtroppo, si ripete ogni anno quando, con l’arrivo della bella stagione, diventa più agevole muoversi sulle due ruote sia per gli spostamenti quotidiani e sia per raggiungere le località turistiche per le serate di evasione e divertimento durante i fine-settimana. Tutto ciò, unito alla grande congestione di traffico che è possibile trovare sulla propria strada, può indurre a manovre che spesso risultano azzardate e con conseguenze mortali».
LE VITTIME
In calo le vittime fra i pedoni, passano da 36 a 30 (14%). Stabili i ciclisti che calano, con 19 vittime per entrambi i periodi (9%). Da notare anche l’aumento degli autisti di mezzi pesanti che salgono da otto a undici vittime, evidenziando un problema crescente per questi tipi di veicoli, in maggior parte dovuto al mancato rispetto della distanza di sicurezza.
CAUSE DEI SINISTRI
«L’incidentalità stradale è un fenomeno purtroppo ancora presente nei nostri territori – spiegano dalla Regione- generato da una serie di comportamenti errati e non conformi alle norme contenute nel Codice della Strada, che miete tutt’oggi troppe vittime. Si può affermare che la situazione odierna, seppur fotografata da dati ancora provvisori, è preoccupante ed ha visto, dopo un inizio di anno positivo, una recrudescenza negli ultimi mesi». Guidare sotto l’influenza di alcol e stupefacenti causa il 50% degli incidenti stradali mortali. La novità è che il fenomeno colpisce prevalentemente la fascia di età over 40, mentre si è ridotto quello delle cosiddette «stragi del sabato sera». Dal prossimo anno, una nuova direttiva europea renderà obbligatorio l’Alcol-lock che impedirà l’accensione del veicolo se il conducente ha assunto alcoolici oltre il limite di legge. Tutte le case automobilistiche dovranno dotare i nuovi veicoli (auto, furgoni, mezzi pesanti) che usciranno dalle loro sedi di tali dispositivi per la prevenzione di incidenti, tutelando, così, automobilisti e pedoni. Il mancato rispetto della distanza di sicurezza è un’altra causa di incidentalità. Circa il 45% degli incidenti in autostrada (dati definitivi 2018) vedono coinvolti veicoli commerciali e sono innescati da tamponamenti. La distrazione è causa o concausa di comportamenti che creano l’81% di incidentalità: parlare al cellulare, guardare il navigatore, maneggiare trucchi o sigarette. Poi c’è l’abitudinarietà al percorso che porta ad un «distacco» dell’attenzione alla guida e ad una (falsa) sicurezza psicologica sulla «conoscenza» del percorso. Le forze dell’ordine hanno registrato anche un aumento della road-rage, l’aggressività fra i vari utenti della strada con insulti e minacce verbali e gestuali che può anch’essa rappresentare una causa di incidentalità.
LE PRINCIPALI INFRAZIONI
«I dati analizzati attestano che è il comportamento umano errato sulla strada la causa principale dell’incidentalità – spiegano dall’osservatorio - l’incidentalità, oltre l’80%, viene universalmente imputata alla distrazione, causa principale o concausa con l’eccesso di velocità. A oltre trent’anni dalla approvazione della legge, ci dimentichiamo ancora di allacciare le cinture di sicurezza e cosa ancor più grave non tutti utilizzano il seggiolino per trasportare i bambini. L’incidentalità non è una fatalità, ma una conseguenza dell’agire umano». In provincia il superamento dei limiti di velocità è l’infrazione principale: nel 2018 11.751 infrazioni e 35.711 punti in meno solo per le patenti B. Seguono il passaggio con semaforo rosso e violazione della segnaletica stradale: 2.125 infrazioni e 10.496 punti in meno per quanto riguarda le patenti B. Mancato allacciamento delle cinture del conducente e/o trasportato minorenne, mancato uso dei seggiolini per bambini o alterare il corretto uso delle cinture: 1.236 sanzioni con 6.360 punti in meno sulle patenti B. Uso cuffie o apparecchi radiotelefonici durante la guida o mancato utilizzo delle lenti se prescritte: 980 le infrazioni e 4.965 i punti decurtati. Sosta nelle corsie riservate agli autobus, sosta e fermata negli spazi riservati a veicoli per persone invalide o in corrispondenza di rampe, scivoli o corridoi di transito, sosta negli spazi riservati alla fermata degli autobus o dei taxi: 826 infrazioni e 1666 i punti in meno sulle patenti B.