Motociclismo, la tripletta del Team Gresini, la lotta Mondiale e la... matematica: una volata piena di significati per Marc Marquez

Tomaso Palli
Marc Marquez dà, Marc Marquez toglie. Ma questa volta senza voler interferire sulla lotta Mondiale che, come più volte ribadito dallo stesso otto volte iridato, era ed è esclusiva di Martin e Bagnaia. L’ultima volta che si è trovato in una situazione analoga, chiamato a fare in qualche modo da «giudice» per una lotta tra un pilota italiano (Valentino Rossi) e un connazionale (Jorge, sempre Jorge, Lorenzo), non è finita così tanto bene, non solo per qualcuno dei protagonisti, ma per l’immagine dell’intero motorsport. Questa volta appare diverso, sia a parole, dove conferma di pensare solo alle proprie prestazioni, sia nei fatti, dove è aggressivo, senza distinzione, in una sana lotta per vincere le gare. È quello che è accaduto nello scorso weekend anche in Australia dove Marc, dopo il secondo post nella Sprint, ha fatto il Marquez vincendo la terza gara della stagione (con Aragon e Misano). Un mix di cuore, talento e strategia utile a sopperire la sfortunata partenza con il suo tear-off (visiera a strappo del casco) finito sotto lo pneumatico posteriore causandone lo slittamento al via. «Avevo ritmo - ha commentato lo spagnolo ai microfoni di Sky Sport - ma dopo l’errore in partenza non pensavo di riprendere Martin. Ho deciso di non risparmiare gomma, sono arrivato a lui che aveva più da perdere di me e così ci ho provato». Una vittoria utile a rafforzare il terzo posto nel Mondiale, aumentando a 14 lunghezze il proprio vantaggio su Enea Bastianini, che l’hanno prossimo scenderà dalla Ducati nel team ufficiale per far salire proprio MM93, ma anche capace di dare ottimismo e fiducia a pilota e team in vista degli ultimi appuntamenti del Mondiale, il prossimo già questo weekend in Thailandia. «Qui (in Australia, ndr) ci siamo giocati una gara importante con Martin - si legge dal comunicato del team Gresini - e ci siamo divertiti. Questa vittoria dà sicuramente fiducia e bisogna provare a consolidare questi risultati nelle ultime tre gare». Eppure, nonostante sia considerata da molti una lotta a due per il Mondiale, e a dirlo sono gli stessi protagonisti e molti addetti ai lavori che frequentano quotidianamente il paddock, la matematica non è un’opinione e ancora non condanna Marc Marquez. Sì, perché se la distanza che separa Pecco Bagnaia da Jorge Martin è di soli 20 punti, quella che divide lo spagnolo del Team Gresini da un’impensabile testa della classifica è oggi di 79 punti. Una distanza enorme, se si considerano i soli tre appuntamenti a calendario, ma non un gap impossibile da colmare. Facendo due conti, senza rendere la materia troppo complicata: tre gare lunghe e tre Sprint valgono, se alla fine sarà un sei vittorie su sei, 111 punti (12 la Sprint e 25 la gara). L’impresa avrebbe dell’incredibile e nemmeno il più ottimista può pensare di crederci davvero, ma visti gli errori che spesso hanno accompagnano alcuni dei weekend di Bagnaia e di Martin… mai dire mai. Certo, Marquez deve sperare che i rivali accumulino un paio di zeri mentre, dalla sua, deve essere perfetto come non lo è oramai da anni.