Motociclismo, il Team Gresini sogna il bis a Misano: «Siamo carichi e a Marc la pista piace...»
Tomaso Palli
Marc Marquez è tornato. E a certificarlo ci ha pensato il weekend di Aragon che il campione spagnolo ha fagocitato conquistando pole, vittoria nella Sprint del sabato e poi nella gara della domenica. A distanza di 1.043 giorni dall’ultima vittoria, era il 2021 e sul circuito di Misano guidava una Honda, l’otto volte campione del mondo ha chiuso il cerchio, ma questa volta in sella alla Ducati, quella privata del Gresini Racing Team. Gioia e soddisfazione della squadra di Faenza si percepiscono anche al telefono, dalla voce del figlio di Fausto e Nadia, Lorenzo Gresini, che ha vissuto l’emozione da casa: «Non ero ad Aragon, ho seguito da lontano, ma è stato un weekend fantastico. Ci aspettavamo di poter fare bene, magari non così. Ora Misano, il gran premio di casa: dovesse ripetersi, non ci dispiacerebbe affatto (sorride, ndr)».
Lorenzo, avete smaltito la «sbornia» per l’incredibile weekend di Aragon?
«Diciamo che iniziamo a riprenderci, ma abbiamo vissuto un weekend davvero incredibile sotto tutti i punti di vista. Marc, su un circuito che conosce davvero molto bene, e tutti i ragazzi del team hanno fatto un lavoro straordinario. La soddisfazione è davvero tanta e ci voleva: è da un po’ che cercavamo questo tipo di risultato».
Moto, squadra e
pilota: il pacchetto è di primissimo livello?
«Sapevamo e sappiamo di avere il potenziale per essere sempre della partita. Ci aspettavamo di poter fare davvero bene nel weekend di Aragon e Marc aveva grande fiducia».
Credeva, già a inizio anno, di poter rivedere il Marc Marquez di un tempo?
«Conoscendo la carriera di Marc, ero fiducioso e sapevo che, prima o poi, sarebbe riuscito ad ottenere buoni risultati. Anche perché, guardando gli ultimi suoi anni, nonostante alcune difficoltà, è sempre riuscito a fare la differenza. E oggi, grazie a un’ottima moto come la Ducati, sta dimostrando tutta la sua forza».
Il Team Gresini ha riportato Marc Marquez alla vittoria: è una soddisfazione?
«Siamo molto contenti, per noi è motivo di grande orgoglio essere riusciti a dare a Marc ciò di cui aveva bisogno per poter ritornare lì davanti, al suo livello. C’è molto entusiasmo per questi risultati. Ma è lo stesso entusiasmo che rivedo in Marc, dimostrato anche dalle parole nel post gara: ha detto che la vittoria di Aragon sarebbe entrata nel suo podio personale dei momenti più belli vissuti in MotoGp. Ne siamo orgogliosi e molto contenti».
Emozione anche nel rivedere sua madre, Nadia Padovani, sul podio?
«Tanta. Una sorta di ritorno al passato, è stato come rivederla sul podio insieme a Enea. Ecco che poi la mente lavora e ti riporta a quei bellissimi momenti lì. Ad ogni modo, è sempre bello andare sul podio».
Marc Marquez può ancora lottare per il Mondiale? Certo, 70 punti sono tanti…
«Penso sia solamente un sogno, preferisco mantenere i piedi per terra. Ma nella vita, a credere nei sogni, qualche volta si avverano. E quindi perché non sognare? Ad ogni modo, mi sento di dire che, potenzialmente, potremmo ancora essere della partita. Poi si vedrà».
Nota negativa del weekend è stato il pericoloso incidente tra Alex Marquez e Pecco Bagnaia. Come lo ha visto da fuori?
«Credo sia stato un concorso di colpe. Pecco era superiore in velocità e nel passo, perciò avrebbe potuto aspettare una situazione migliore. Alex ha commesso quell’errore, andando largo, che ha dato la possibilità di entrare, ma chiudere un sorpasso all’esterno in quel modo significa prendersi dei rischi con la possibilità che il pilota all’interno, senza margini di manovra, possa cadere».
Ora a Misano per continuare a sognare?
«Ci arriviamo carichi. Banalmente perché si tratta della gara di casa e la voglia è sempre di fare bene. Marc è ovviamente molto carico e troverà una pista che a lui piace. Andiamo con la speranza di fare molto bene, una bella gara, anche con Alex».
Sarà speciale viverlo da fuori...
«A Misano ci sarò e sarà, come sempre, emozionante. Le gare di casa, che quest’anno saranno tre, sono sempre le più importanti per tanti fattori. Una vittoria o anche solo fare bene porta delle emozioni uniche. I posti e i circuiti sono tutti belli, ma quelli di casa hanno un sapore sempre speciale»