Marco Bellocchio, premiato a Cannes, ha girato a Faenza nel 1967 e nel 1982
Incasserà niente meno che la Palma d’Onore al Festival di Cannes Marco Bellocchio, che alla Croisette venerdì 16 presenterà il suo nuovissimo film Marx può aspettare ma soprattutto sarà insignito del premio che si riserva ai grandissimi, dopo che il festival francese era stato storicamente avaro con il maestro italiano, premiato «di rimando» una sola volta, nel 1980, quando Michel Piccoli e Anouk Aimée vinsero i premi per gli attori protagonisti di Salto nel vuoto. Originario del piacentino, Marco Bellocchio è un autore che non si può certo considerare nel novero di quelli autenticamente legati alla Romagna, ma la nostra provincia lo ha omaggiato più volte, vedi una rassegna su di lui al cinema Sarti di Faenza nel 2009 e il recente coinvolgimento (nel 2020) al Ravenna Nightmare Festival.
Ma più che altro Bellocchio ha girato due volte nella nostra provincia, in particolare a Faenza, nel 1967 e nel 1982. La prima volta il film in questione era il mitico La Cina è vicina, lungometraggio importante nella carriera del regista poiché fece da atteso seguito del fulminante e leggendario esordio I pugni in tasca. L’atmosfera romagnola si rivelò quindi adattissima a raccontare la storia dei piccoli macchinamenti politico-provincial-elettorali che innerva appunto La Cina è vicina, film girato fra Imola, a Dozza e Faenza nell’autunno del 1966. Accanto a Glauco Mauri, protagonista del film, compaiono anche faentini noti come Giuliano Todeschini, eclettico personaggio della Faenza di un tempo, titolare di una ferramenta e ancora molto ricordato per le sue molteplici attività (fu cabarettista, contrabbassista jazz e persino commentatore tv su TeleUno; recitò peraltro nel mitico Il presidente del Borgo Rosso con Alberto Sordi e doppiò due personaggi in Amarcord), e Remigio Bettoli, attore classe 1930 che a Errano costituì una compagnia teatrale. L’altro film girato da Bellocchio in provincia è Gli occhi, la bocca, pesante dramma familiare borghese girato nell’inverno del 1982 tra Bologna e Faenza. (f.sav.)