La scuola Sarti di Faenza sede del progetto Toscanini Next
«Finalmente in Romagna!». L’esclamazione di Alberto Triola, sovrintendente della Fondazione Toscanini di parma, è di quelle sincere. L’ente culturale che fa capo alla celebre orchestra regionale, infatti, ha stretto un importante sodalizio con la scuola Sarti di Faenza - per tramite dell’Emilia Romagna Festival col quale la scuola cura la stagione di classica del teatro Masini - e lancia proprio in questi giorni un progetto innovativo al punto di essere definito unico dagli addetti ai lavori: l’orchestra Toscanini Next.
«Una Job Orchestra – la definisce Triola -, che sarà giovanile, certo, in quanto composta da 37 musicisti Under 35, ma non sarà un progetto di orchestra giovanile in senso classico, bensì una palestra di alta formazione musicale che prevede da subito un approdo lavorativo concreto». Nella sostanza la Fondazione ha appena emesso un bando, che scadrà il 14 novembre, rivolto a giovani musicisti di formazione conservatoriale in possesso di requisiti consultabili sul sito della Toscanini, attraverso il quale assolderà 37 musicisti per formarli poi fino al 30 giugno nelle due sedi di Parma e Faenza. E a Faenza a fornire gli spazi per una settimana ogni mese sarà la scuola Sarti, che proprio da novembre si trasferirà nel complesso degli ex alesiani, del quale occuperà la bellezza di 27 aule, con tanto di studio di registrazione, supporti multimediali, aula tecnologica, biblioteca, deposito e quant’altro. I componenti della Toscanini Next frequenteranno quindi anche la Sarti, nell’ottica della fusione dei saperi, e potranno indirizzarsi su quattro percorsi formativi specifici (musica per film, solismo orchestrale, pop sinfonico e «New Note», ossia contaminazioni e sperimentazioni), con un calendario di concerti definito e la certezza, quindi, di avere in mano un lavoro, contrattualmente garantito. «Meno dello 0,4% dei diplomati al conservatorio trova lavoro ogni anno come musicista – commenta il direttore dell’Erf Massimo Mercelli - e questo progetto, sostenuto dalla regione e dalla Fondazione Toscanini anche con risorse proprie, è meritorio a dir poco. Siamo felici di collaborare».
«A Faenza la scuola Sarti aveva già una grande storia – dice il direttore Donato D’Antonio -, ma mancava una continuità concertistica in città che abbiamo costruito insieme al Comune e all’Erf. Ora, con il trasferimento della scuola e l’arrivo di questo importante progetto della Toscanini, si concretizza davvero una fase nuova».