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A Cotignola si tiene da 568 anni e questo la rende per antonomasia la festa della città. È la Segavecchia, baluardo della tradizione romagnola che accoglie la bella stagione bruciando avversità e rigori climatici, e che tornerà in città dal 28 a 31 marzo, con la rievocazione del rogo della vecchia fattucchiera che maledisse Francesco Sforza nel 1451, nella giornata di domenica. Per quattro giorni e quattro sere, a Cotignola si festeggerà con al centro la gastronomia e la tradizione, dall’arte ai giochi rionali fino al rogo e al corteo dei figuranti della domenica, che rafforza la scelta della Pro Loco di puntare sulla cartapesta, arte assai sviluppata in città (grazie all’artista Luigi Varoli e alla scuola di Arti e Mestieri) e che rende ancora più peculiare la festa.
Le mostre rappresentano sempre una parte importante della festa e gli organizzatori della Pro Loco ribadiscono la forza di un programma che nella giornata inaugurale del giovedì è incentrato sulle attrazioni per i bambini, mentre ogni sera, per l’intera durata della sagra, sarà allestito l’angolo «E Pastroch» per i giovani, novità introdotta dalla scorsa sagra del Vino Tipico Romagnolo.
Per quanto attiene alle specifiche del programma, giovedì 28 giornata dei bambini, con animazione nel pomeriggio, rogo della «Vecchina» e stand gastronomico al via dalle 19. Venerdì 29 la serata sarà animata dalla musica live dei Crocks e sabato 30 dal pianobar di Max Corvini, mentre domenica 31 la Segavecchia giungerà al culmine, con la sfilata storica in costume, il corso mascherato nel primo pomeriggio, la sentenza e il rogo della Vecchia alle 17.30.
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