In Romagna gelate sui campi, la conta dei danni di Coldiretti, Cia e Confagricoltura
Temperature tra 1 e 4 gradi in tutta la Romagna con vento, pioggia e nevicate sopra i 400 metri in collina fra martedì 6 e mercoledì 7, con picchi anche al di sotto dello zero durante la notte, hanno portato inevitabilmente danni ai campi dell’ortofrutta in tutta la provincia di Ravenna.
COLDIRETTI RAVENNA
«Il crollo delle temperature, sottozero martedì e mercoledì notte – sottolineano da Coldretti provincia di Ravenna -, mette a rischio i raccolti dopo un lungo periodo primaverile che aveva favorito il risveglio della vegetazione, ovviamente ora più sensibile al grande freddo (giunto in provincia con bufere di vento e neve in collina, anche a quote basse)». E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti del maltempo sulle coltivazioni agricole. «La nottata di martedì è stata di gelo diffuso su tutta la provincia ed ha compromesso definitivamente l’albicocco, ma sono presenti danni anche su pesco e nettarine. Il gelo ha colpito duro anche germogli e gemme del kiwi (appena risalirà la temperatura vedremo l’entità dei danni e se ci sono possibilità di ripresa vegetativa). Colpita tutta la Bassa Romagna – chiarisce Coldiretti -, ma anche la collina faentina dove si registrano danni su vite, ancora da valutare». Col brusco abbassamento delle temperature c’è timore anche per gli ortaggi coltivati come lattughe, asparagi, carciofi, bietole, fave e piselli.
CONFAGRICOLTURA E-R
«Poco o nulla si raccoglierà sugli alberi di albicocche, susine, pesche, nettarine e ciliegie nell’area che va da Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna fino a Bologna, Ferrara e Modena, in pianura e collina - sottolinea Confagricoltura Emilia-Romagna -. Danni anche sulle piante già germogliate di kaki e kiwi, sia giallo che verde, soprattutto negli impianti privi di un sistema antibrina e reti antigrandine, un mix che di fatto può far salire il termometro anche di 1 o 2 gradi. Le piogge e l’umidità hanno accentuato gli effetti delle temperature rigide nelle specie frutticole in piena fioritura, come il melo; danneggiati gli ovari dei fiori di pero. Sono in sofferenza, in Romagna, i vigneti del Sangiovese e del Trebbiano e quelli di uve bianche precoci, Pinot e Chardonnay; danni ingenti, nella zona di Modena, alle produzioni di Lambrusco e di Pignoletto ma anche ai ceraseti di amarene e ciliegie del comprensorio vignolese. Colpita tutta la provincia di Ferrara, in particolare il comparto frutticolo, dalle drupacee alle fragole in campo. Preoccupa infine - rileva l’organizzazione agricola regionale - lo stato di salute delle barbabietole da zucchero sui 18.000 ettari complessivi coltivati nel bacino emiliano-romagnolo di sui 5.000 ha nel ferrarese».
CIA ROMAGNA
«È chiaro che ancora è presto per stimare il valore dei danni con precisione – spiega il presidente Danilo Misirocchi - Sappiamo già però che sono ingenti, soprattutto in alcuni territori. Le temperature insolitamente basse per il periodo, le coltivazioni bagnate dalla pioggia e una notte umida hanno purtroppo aumentato gli effetti negativi della gelata nella notte scorsa. È stato colpito in maniera più dura il territorio ravennate. Nel forlivese-cesenate ci sono stati danni fino alle zone collinari e in aree tradizionalmente meno esposte, anche se la copertura nuvolosa ha in parte contenuto la gelata. Nel riminese, dove la neve è scesa anche a quote basse, al momento sono registrati danni minori. Le colture vittime del gelo sono soprattutto gli alberi da frutto, peschi, albicocchi, ciliegi, susini, in parte meli e peri, kiwi e in alcuni casi sono stati segnalati danni alle viti. Temiamo ora per le prossime notti, visto che le previsioni indicano condizioni che potrebbero portare nuove gelate».