Il travaglio nel Pd, parla Collina, bis al Senato: "Serve una riglessione seria, ora opposizione"
«Non tocca certo a noi esprimere indicazioni sul Governo. Gli italiani ci hanno mandato all'opposizione e non può essere il compito del Pd temperare il grillismo o mitigare il leghismo. Dare un governo al Paese è importante ma non tocca al Pd proporre soluzioni. Non potremmo certo votare l'abolizione del Jobs act o l'obbligatorietà dei vaccini, come non potremmo sostenere l'iniqua flat tax o il reddito di cittadinanza». Così il faentino Stefano Collina, confermato senatore col mette in chiaro la posizione sulla questione delle possibili alleanze.
Collina il risultato del 4 marzo è un segnale chiaro per il Pd, quali le sue considerazioni?
«In questa campagna elettorale abbiamo cercato di illustrare la posizione che il Pd intende avere in Italia. Un protagonismo per l'innovazione e il riformismo. Non ci è stato riconosciuto dalla maggioranza degli italiani. Si riparata da qui sapendo che siamo una comunità con valori e principi chiari. Adesso è il tempo della riflessione».
Nel ravennate il Pd ha sostanzialmente tenuto. Quale il segreto?
«Il risultato viene da lontano in cui c'è stata la capacità di gestire in maniera unita ed efficace il dibattito interno che in alcuni casi è arrivato ad essere anche molto complesso. Questo è stato il valore aggiunto che ha permesso di resistere al vento contrario che invece spira a livello nazionale».
Ora da dove si deve ripartire per risollevare le sorti del partito democratico?
«Le dimissioni di Renzi sono l'atto che apre la discussione e il confronto. Dobbiamo subito iniziare ad interrogarci sul ruolo e sul posizionamento che il Pd deve darsi nel futuro. Una strategia da costruire giorno dopo giorno ma con determinazione».
In ottica governativa teme di più la destra o il Movimento 5 stelle?
«Io credo che la cornice capace di mitigare qualsiasi preoccupazione sia l'Europa oltre alla nostra Costituzione. Le istituzioni e le regole esistenti sono le difese più efficaci contro populismi di ogni genere. Sono i binari entro i quali qualsiasi governo dovrà necessariamente camminare. Non credo che gli aspetti, le provocazioni pure preoccupanti e inaccettabili emerse in campagna elettorale, potranno avere terreno fertili in ottica governativa».
E' possibile un riavvicinamento con Liberi e uguali?
«Noi abbiamo proposto agli italiani un'idea di Governo del paese. Altri a sinistra forse questo non l'hanno sempre reso così chiaro. Fatto salvo questo adesso però serve trovare un dialogo positivo per riavvicinare le strade ma parlando al Paese». (r.iso.)