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Faenza, la storia locale di Marco Santandrea con la Torre dell'Orologio diventa associazione

Romagna | 20 Aprile 2018 Cronaca
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Margherito Calzoni - Marco Santandrea, giovane appassionato a tutto tondo di Faenza, crea, dopo il successo della pagina Facebook Torre dell’Orologio, la propria associazione culturale. Scopriamo da Santandrea l’origine del suo «amore»: «Nasce dalle scuole elementari, quando fui attirato da alcuni libri sulla storia di Faenza e dal prospetto settecentesco di piazza Maggiore del Pistocchi.  Una persona che ha instillato in me l’interesse per la storia della città è mio nonno paterno, di cui ho letto i libri e dal quale ho raccolto i ricordi di vita».
Ecco come Santandrea arrivò alla rete: «All'inizio del 2012 scoprii su Facebook una pagina chiamata ‘Torre dell'Orologio di Faenza’: un piccolo spazio con contenuti concentrati sul monumento in sé. Con le conoscenze acquisite cominciai a commentare le foto pubblicate con note storiche. L'amministratrice dell'epoca mi notò e mi chiese se fossi interessato a diventare amministratore: accettai volentieri e all'inizio rimasi circoscritto alla Torre. Ben presto mi resi conto che avrei esaurito gli argomenti e che il tutto sarebbe risultato monotono. Cominciai quindi a pubblicare vecchie cartoline, foto storiche del primo '900 accompagnate da una descrizione storica creata da me. I risultati furono incoraggianti: le persone erano interessate, commentavano, condividevano e nuovi like arrivavano. Cominciai a pubblicare quasi quotidianamente nuove foto di Faenza, sempre accompagnate dalle descrizioni storiche. I like aumentarono, così come le "rubriche", sempre cercando di tenere un'impostazione ordinata, in modo da creare un appuntamento quotidiano». 
Gli strumenti usati da Santandrea sono due: foto e video. Le prime costituiscono l'essenza stessa della pagina, accompagnate da descrizioni che spiegano dove sono state scattate e le differenze rispetto ad oggi. Le fonti sono libri storici oppure il web, che in quanto a foto storiche è più fornito di quanto si pensi. «I video invece, realizzati a partire dal febbraio 2017, sono l'evoluzione e probabilmente il futuro della pagina: in prima persona interagisco con la città, mostrandola ai faentini in maniera diversa, invitandoli a viverla con più attenzione e rispetto. Nei primi anni mantenni volontariamente l'anonimato. Nel 2016 nacque l'esigenza di fare un passo in più. Così creai i video, un successo clamoroso, tanto da spingermi a proseguire nel girarli. Mettermi in gioco in prima persona mi ha aperto molte possibilità. Tutto questo è la dimostrazione che i social network possono essere utilizzati anche per scopi più impegnati rispetto al contenuto virale».
Così Santandrea esce dalla rete e scende ancor di più tra la cittadinanza: dalla dimensione web passa alla realtà. A maggio 2017 gli viene chiesto di accompagnare i faentini in giro per la città. «Anche il quel caso mi sono stupito della numerosa partecipazione e dell'entusiasmo dei presenti. Grazie a questi eventi è stato possibile collaborare con molte realtà cittadine, come il Distretto A, il Rione Verde, la Riunione Cittadina, il Rotaract, la cooperativa Zerocento, la Fototeca Manfrediana, il Club dei Camperisti, l'associazione Amici della Fontana: collaborazioni più o meno brevi, ma che sono molto importanti per conoscere faentini di tutte le età e dagli interessi più vari». 
Questi eventi hanno così portato Santandrea a fare un ulteriore passo, rendere «Torre dell'Orologio» non solo una pagina Facebook, ma una vera entità. Così a fine marzo nasce l'Associazione culturale «Torre dell'Orologio», ente no profit con lo scopo di promuovere il patrimonio culturale di Faenza e di ogni luogo che presenti potenzialità culturali. Un grande obiettivo «che intendiamo realizzare portando avanti quello che ho già fatto negli anni passati (conferenze, passeggiate per la città, pubblicazione di foto e video storici sul web), ma con una valenza ancor più sociale, cercando di coinvolgere in modo più diretto chiunque voglia diventare un “Amico di Torre”.  Creare un punto di riferimento per chi vuole sapere di più sulla città che vive ogni giorno credo sia molto importante: con “Torre dell'Orologio” di Faenza su Facebook, Instagram, YouTube o WhatsApp, ho costruito un luogo che permette a chiunque di scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo o di ricordare una storia che aveva dimenticato, comodamente sul proprio pc o smartphone. Con l'Associazione culturale intendo coinvolgere i faentini in maniera più diretta, cercando di utilizzare il web per attrarli in città, conoscendosi di persona. Penso che questo modello di divulgazione dinamica sia esportabile in altre città: per questo in futuro cercheremo di trovare nuove persone in altre località, pronte a condividere il nostro scopo associativo» conclude Santandrea.
 
 
 
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