Faenza, il neonato Comitato di cittadini alluvionati, chiamato Fluire vuole chiarezza su responsabilità e tempistiche
Marianna Carnoli - Si è costituito formalmente lo scorso 14 ottobre il Comitato forese Faenza-Fluire che vede già una sessantina di adesioni e copre le frazioni di Fossolo, Pieve Cesato, Prada, Granarola, Basiago, Saldino, Ronco, Albereto, Pieve Corleto, S. Giovannino, S. Barnaba e Formellino. «Il Comitato copre un’ampia parte del fiume Lamone e nasce per tutelare i cittadini dai rischi del fiume - ha sottolineato la presidente, Elena Gallina che abita a Fossolo. Il faentino, in 16 mesi è stato colpito da 3 alluvioni e tra i nostri obiettivi c’è quello di far chiarezza su quale siano le responsabilità, capire chi fa cosa non solo in Comune, ma anche in Provincia e in Regione. Non si può temere di trovarsi l’acqua in casa appena inizia a piovere. Pertanto vorremmo non solo osservare il fiume, ma ascoltare persone che vivono in quel territorio, proporre attività su come affrontare emergenze e dare indicazioni sul deflusso delle acque. Vorremmo capire cosa è stato fatto finora per la messa in sicurezza, come le aree di laminazione e come ci si è attrezzati per un’eventuale prossima emergenza». Il Comitato non vuole accusare nessuno, ma vuole portare avanti le istanze dei cittadini del forese faentino e sensibilizzare i residenti a vigilare e fare segnalazioni. Il direttivo del Comitato è composto, oltre che da Gallina anche da Angelo Ricci (vice presidente) e dai consiglieri Gianluca Amadei, Laura Bulzaga, Andrea Martelli, Rossano Mazzotti, Davide Servadei e Giovanni Tampieri più 8 persone nella segreteria operativa. «Il nostro comitato è aperto, abbiamo attivato un’email per le segnalazioni (fluire.lamone@gmail.com) ed una pagina Fb Fluire. «Aggiorneremo quotidianamente, anche con video, la nostra pagina Fb e organizzeremo incontri sul territorio con i cittadini per illustrare i risultati raggiunti».