Faenza, i cent'anni del ferroviere Amos Pelliconi
Nei giorni scorsi nella parrocchia di Santa Maria Maddalena è stato festeggiato il centesimo compleanno di Amos Pelliconi, nato a Bubano il 21 ottobre 1924, storico ferroviere e molto conosciuto in città.
A soli 16 anni, infatti, Amos iniziò a lavorare come ferroviere, dedicando parte della sua vita a una professione che poi ha sempre amato profondamente fino ad oggi. Ma prima di vivere appieno l’avventura sui binari, Amos dovette affrontare una delle prove più dure, la Seconda Guerra Mondiale. Durante il conflitto, Pelliconi, come tanti ragazzi della sua generazione, fu inviato al fronte, lontano dalla sua famiglia. Al termine del conflitto tornò al suo lavoro come ferroviere, partecipando in prima linea a un periodo di grande trasformazione di un’Italia che si spostava proprio lungo le rotaie. E i suoi ricordi, ancora oggi, tratteggiano il periodo della ricostruzione e del dopoguerra del nostro Paese, fiero di averne fatto parte ed essere stato testimone di un’epoca durante la quale il treno non era solo un mezzo di trasporto, ma simbolo di progresso e soprattutto di speranza per tanti che si muovevano, spesso carichi di bagagli, tra le città d’Italia ma anche in quelle d’Europa, alla ricerca di un lavoro e di un futuro migliore.
Oggi Amos, ancora molto attivo, vive a Faenza, con l’amata moglie Rina, con cui è sposato da ben 73 anni, e circondato dall’affetto della sua famiglia che conta quattro generazioni: la figlia Norma, cinque tra nipoti e pronipoti, il genero e le nuore.
Un momento così importante non poteva che essere festeggiato. Nel pomeriggio di domenica in uno dei locali della parrocchia del Borgo di Santa Maria Maddalena è stata organizzata una festa in suo onore alla quale, oltre a tanti familiari e amici, ha partecipato anche l’amministrazione comunale che ha portare ad Amos il saluto e gli auguri di tutta la città.