Riccardo Isola - Dopo un calo dell’84% rispetto al 2019, il mondo dei viaggi, anche a livello locale, sembra si stia risvegliando dal letargo pandemico. Lo conferma uno dei principali operatori a livello regionale, il Gruppo Erbacci, di Faenza. A tirare la ripartenza saranno, strano a dirsi, i viaggi di nozze e le crociere a cui seguono i cosiddetti spostamenti per piacere e tempo libero, le ormai «antiche» ferie, fatti da famiglie e singoli.
«Si sta muovendo qualcosa dopo mesi di grave stagnazione del comparto. Siamo fiduciosi - conferma il presidente del gruppo, Giorgio Erbacci - che dall’estate si possa tornare a respirare. Quello che ci fa piacere è vedere come le mete siano soprattutto quelle legate al bacino mediterraneo per quanto riguarda le crociere, con il nostro Belpaese tra le più gettonate, e soprattutto il nostro sud Italia per quanto riguarda le vacanze famigliari. Stiamo parlando dell’80% riferibile alle regioni della Puglia, Sardegna, Sicilia e Calabria. Si inizia, per luglio e agosto a ricevere richieste anche per la Spagna e la Grecia. Siamo ancora con numeri enormemente inferiori al periodo pre pandemico ma il trend inizia a registrare crescite». Sul versante dei matrimoni «sembra strano ma stiamo registrando prenotazioni e richieste di preventivi sempre in crescita, soprattutto spalmati nella seconda parte dell’anno. Chi aveva disdetto nel 2020, infatti, torna quest’anno con grandi intenzioni di viaggiare in Italia ma soprattutto per i mesi autunnali e invernali, con la speranza che la pandemia non rimescoli di nuovo le carte, anche in mete estere».
Non bene invece il comparto gruppi. «Dopo una breve finestra tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno scorso - sottoliena - in cui i pulmann hanno potuto girare, esclusivamente in Italia, si è rifermato tutto. Così come per tanto tempo il front office aziendale è rimasto fermo, solo qualche volo protemmo definire etnico, con persone che ritornavano nei Paesi d’origine per poi far ritorno sul territorio italiano, è stato venduto. ma briciole rispetto al recente passato». Infine quello che rimane molto problematico è il cosiddetto incoming. «Qui - conferma Erbacci - siamo ancora al palo. Tranne qualche viaggio o arrivo in seno alla business unit siamo praticamente impantanati». Quello che però Erbacci vuole sottolineare come sia necessario e impellente alle istituzioni è che «i ristori, che per il 2020, dal nostro punto di vista confermo siano arrivati, anche per questo 2021 non si facciano attendere. Vista la situazione - chiude - che abbiamo registrato in questi mesi sono risorse che ci permettono almeno di sostenere le spese».