Faenza, domenica e lunedì in fiera la due giorni di «Back to the Wine»

Riccardo Isola - Il viaggio alla scoperta dei cosiddetti vini «naturali» dall’imprinting artigianale passa da Faenza. Nella due giorni di domenica 17 e lunedì 18 novembre, all’interno dei padiglioni della Fiera di via Risorgimento, si terrà la quarta edizione di Back to the Wine. Evento enogatsronomico ideato da Andrea Marchetti, fondatore della comunità Vinessum e organizzato da Blu Nautilus, che anno dopo anno, conquista sempre maggior interesse e curiosità tra gli appassionati e addetti del settore. In questa edizione saranno del viaggio 150 produttori di vino artigianale, sia italiani che esteri. Ovviamente a fare la voce del padrone di questa vetrina, che non lo nascondiamo rappresenta ancora un nicchia, anche se in forte e continua espansione di adesioni e riconoscibilità, la presenza emiliano-romagnola.
Una quarantina le cantine presenti equamente suddivise fra Emilia e Romagna. Di spessore la testimonianza faentina con una decina di realtà: Ancarani, Gallegati, Paolo Francesconi, San Biagio Vecchio, Andrea Bragagni, Baccagnano, Fondo San Giuseppe, Vigne dei Boschi, Filippo Manetti e Villa Liverzano. Ma la grammatica enoica si sposterà attraverso le declinazioni in bottiglia tra le oltre 800 etichette disponibili. A legarle un comune denominatore: produzione artigianale, spesso a livello familiare, con una tiratura limitata (max 20/25 mila bottiglie) ispirata a una filosofia fatta di grande attenzione alla sostenibilità ambientale, al non utilizzo di chimica di sintesi, al rispetto del territorio e a un metodo di lavoro per riduce al minimo l’interventismo in cantina. E oltre alla qualità e originalità dei vini in degustazione, a rendere speciale la visita a Back to the Wine è la possibilità di incontrare i vignaioli presenti ai banchi e di conoscere direttamente da loro la storia, la cultura, la tradizione del loro vino e dei loro territori. Imprescindibile la «didattica» con laboratori di degustazione dedicati al Chianti classico di Radda e ai vini alchemici.
A «Back to the Wine» anche due imperdibili classroom dedicate al Chianti Classico di Radda e una ai vini alchemici. Tra le particolarità che sarà possibile conoscere, c’è il banco comune di assaggio sul Docletto, curato da un gruppo produttori di Ovada (Alessandria) e costituito dalle cantine Cascina del Vento, Cascina Boccia, La Signorina, Rocco di Carpeneto. Sempre dal territorio di Ovada arriveranno altre tre cantine con un proprio banco: Forti del Vento, Rocca Rondinaria e Cascina Boccaccio. A Back to the Wine parteciperà anche ReValpo, ovvero, Valpo(licella) Revolution, un gruppo di sei aziende (Antica Valpolicella, Corte Bravi, Il Monte Caro, Il Roccolo di Monticelli, Montenigo, Terre di Pietra) che vive e produce vini naturali nel territorio della Valpolicella.  
Non mancherà infine anche una rappresentativa di vigneron oltre confine. Oltre ai «cugini» francesi saranno a Faenza anche viticoltori provenienti dalla Slovenia, dalla Spagna e da quella che universalmente viene riconosciuta come la culla primogenita della vinicoltura: la Georgia. «Back to the Wine» si terrà nella giornata di domenica 17 dalle 10 alle 20 e lunedì 18 novembre dalle 11 alle 19. Location sarà  la Fiera di Faenza (viale Risorgimento, 3) con biglietto ingresso fissato, per domenica a 25 euro e per lunedì 20 euro. Per gli operatori il costo è di 10 euro valido 2 giorni. Il biglietto d’ingresso comprende: calice, degustazione libera dei vini. Sito internet www.backtothewine.it.