Faenza, dalla Fiera agli ex Salesiani passando per Castel Raniero e Chiesa dei Servi, ecco la mappa dei contenitori urbanidal recupero a rilento
Riccardo Isola - Al di là degli importanti e diversi interventi di riqualificazione del patrimonio pubblico architettonico, finanziati grazie alle risorse Pnrr, il Comune di Faenza ha anche alcuni spazi, edifici e situazioni architettonici in senso lato che ancora non hanno un cronoprogramma per la loro messa in sicurezza e per la loro rinascita. Stiamo parlando dell’ex Colonia di Castel Raniero, della ex Chiesa dei Servi in centro storico, dell’ultimo step del recupero degli ex Salesiani, con il teatro e la Chiesa, e infine del centro fieristico alle porte della città.
COLONIA CASTEL RANIERO
Arrivata in pompa magna, sul finire del 2020, la notizia del finanziamento di 3,7 milioni di euro per il recupero e salvaguardia del complesso architettonico, già ospizio montano Vittorio Emanuele III, sia del parco, di Castel Raniero, con tanto di visita in loco dell’allora ministro Dario Franceschini, ora tutto tace. Si sa solamente che l’amministarzione comunale ha dato il via recentemente ad alcuni imprescindibili lavori di primissima messa in sicurezza del tetto, ma niente che somigli al vero e prorpio recupero strutturale dell’ex Colonia. Il progetto finanziato da Roma prevede la riconversione del sito in un Centro studi universitario interdisciplinare sui temi del recupero del patrimonio culturale e antropologico, del paesaggio italiano, dell’archeologia, dell’architettura, dei sistemi di comunicazione per la conoscenza del patrimonio culturale nazionale, oltre alla documentazione storica riguardante la Prima Guerra Mondiale, in collegamento con il territorio e il centro abitato e dotato di spazi per l’ospitalità ed eventi.
CHIESA DEI SERVI
Un intervento di recupero che aspetta da anni una risposta, pur avendo già a disposizione i soldi per poterlo fare, è la ex Chiesa dei Servi. A pochi metri dalla centrale piazza del Popolo questo «gigante» architettonico non se la passa certo bene. Da anni è «abbracciato» da un esoscheletro fatto di tubi innocenti. L’amministrazione faentina ha a disposizione oltre 5 milioni di euro per l’intervento di cui 3 milioni da finanziamenti strutturali europei e altri 2 milioni e mezzo grazie alla vittoria di palazzo Manfredi in un causa giudiziaria sui derivati. La riqualificazione della chiesa, che dovrebbe essere realizzata su progetto dello studio milanese Muscogiuri, vede un’inevitabile integrazione con l’adiacente Biblioteca. Altro ambito è la ristrutturazione del chiostro per realizzare un polo per nuove generazione e famiglie, con spazi per la ludoteca comunale, una sala ragazzi e una sala studio.
SALESIANI COMPLETO NEL 2024
«In questi giorni abbiamo presentato in Soprintendenza il progetto di recupero e riqualificazione dell’ultimo tassello mancante degli ex Salesiani. Ex teatro e Chiesa saranno ripristinati, se tutto, va bene entro la fine del 2024». Così il presidnete di Faventia Sales, Luca Cavallari, fotografa lo stato dell’arte del recupero, importante, dell’ex sede dei Salesiani faentini. «Con un intervento da circa 2 milioni di euro - prosegue - andremo a riqualificare la chiesa, che rimarrà consacrata, ma potrà essere utilizzata come auditorium e spazio per concerti ed eventi. Inoltre - chiude Cavallari -nell’ex teatro saranno creati spazi didattiti e aule al piano terra mentre al primo piano oltre ad aule a uso universitario ci saranno uffici». In questo modo di fatto la città troverà terminato uno degli interventi più importanti e ben riusciti degli ultimi decenni.
IL FUTURO DELA FIERA
Il Centro fieristico si presenta oggi modificato sia per la destinazione sia per gli aspetti gestionali. Innanzitutto è intervenuta l’Ausl che nel Padiglione A costruirà la futura Casa della salute mentre nel Padifglione B l’amministrazione comunale reputa opportuno conservare alcune porzioni di questo complesso ancora per lo svolgimento di eventi espositivi, aggregativi, culturali, sociali ed economici. Almeno questo per il prossimo 2023 e comunque fino all’approvazione di alcune linee di indirizzo fino alla adozione di nuove e diverse modalità gestionali. Di fatto a tali fini il Comune ha a disposizione il Padiglione B di 1.062 mq ha un’agibilità per un massimo di 400 persone per attività espositive, un deposito in tensostruttura (210 mq), la tettoia di 1.016 mq, la sala Zanelli, sala stampa, guardaroba, ripostigli, e 6 box con vetrina prospicienti l’ingresso per una superficie (913 mq) a cui si aggiungono la palazzina uffici su due piani e la biglietteria.