Preferenze Cookie
Utilizziamo i cookie, inclusi quelli di terze parti, per raccogliere informazioni sull’utilizzo del nostro sito web da parte dei visitatori. I dati personali raccolti sono utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari. I cookie sono utili per garantire agli utenti un'esperienza di navigazione ottimale, per migliorare costantemente il nostro sito e, previo consenso, possono essere utilizzati dai nostri partner per mostrare pubblicità personalizzata mostrando agli utenti offerte adatte ai loro interessi.

Facendo clic sul pulsante "Accetta", acconsenti l’utilizzo di tutti i cookie, compresi quelli utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari in base ai tuoi interessi. Chiudendo questo banner o continuando con i cookie essenziali verranno utilizzati esclusivamente i cookie tecnici e analitici per i quali non è necessario il tuo consenso. In qualsiasi momento puoi revocare il consenso a tutti o alcuni cookie cliccando sul pulsante "Preferenze Cookie", sempre raggiungibile dal footer del sito.

Informazioni più dettagliate sull’utilizzo dei cookie sono disponibili nella nostra privacy & cookie policy.

Faenza, Cecilia, ex insegnante di sostegno: "Situazione grave"

Romagna | 12 Ottobre 2019 Cronaca
faenza-cecilia-ex-insegnante-di-sostegno-quotsituazione-gravequot
«Mi sembra una situazione grave, gravissima. L’Italia era all’avanguardia e oggi, invece, se ne sentono di tutti i colori». Cecilia Dalle Fabbriche, faentina, è stata per alcuni anni un’insegnante di sostegno dopo essersi laureata in Scienze della formazione primaria con un corso aggiuntivo specifico sul sostegno che prevedeva esami in più e un tirocinio in più: «Fin da subito, mi hanno chiamata per seguire alunni con disabilità data la penuria di personale che c’era. Ricordo che al mio corso di laurea eravamo solo in quindici ad aver aggiunto la parte relativa al sostegno». Cecilia, che è anche autrice del libro pubblicato dalla faentina Homeless Book «Verso una società inclusiva. Attraverso il sostegno», dopo qualche anno di lavoro è entrata in ruolo ma l’unico posto disponibile era a diverse decine di chilometri da casa: «Così ho scelto di non proseguire su quella strada, nonostante la mia formazione. L’insegnante di sostegno non viene troppo riconosciuto all’interno della scuola. Gli stessi colleghi, quando arriva una ragazzina appena laureata a seguire, magari, un bambino con un disturbo dello spettro autistico, non le danno troppo credito. C’è anche un grosso problema legato alle risorse: per fare bene l’insegnante di sostegno servono non solo competenze di base ma anche un continuo aggiornamento sulle metodologie, che si rinnovano di continuo. Io, insieme a una collega, a Faenza sono stata una delle prime ad approfondire la Caa, la comunicazione aumentativa e alternativa che all’inizio veniva usata per i bimbi con traumi cerebrali e che oggi è stata estesa a una miriade di altri casi. Anche l’autismo è un mondo immenso, io stessa oggi sarei in difficoltà perché la formazione è generica». A tutto questo si aggiunge la parte più emotiva: «Fare l’insegnante di sostegno significa instaurare una relazione spesso molto forte con la famiglia, entrare in un percorso di condivisione molte volte doloroso, difficile. Percorso che poi si interrompe quando si viene mandati a occuparsi di un altro bambino. Tutto questo è pesante e frustrante sia per l’alunno, che per i suoi genitori, che per l’insegnante: «Peccato, davvero, che non ci si renda conto dell’importanza della figura dell’insegnante di sostegno. Credo che le persone interessante a fare questo mestiere ci siano. Basterebbe incentivarle, valorizzarle. Cosa che, invece, viene puntualmente disattesa anche dai nuovi percorsi formativi».
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-romagna-faenza-cecilia-ex-insegnante-di-sostegno-situazione-grave-n21889 003
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione
Loading...
pageview