Faenza, all'Artistation «Futuro incerto, in Borgo la scuola era perfetta»
Tocca parlare al passato, perché si chiama‘va’ «Can’t sto rock’n’roll» la festa in programma questo fine settimana in via Silvio Pellico nel Borgo Durbecco di Faenza, per la riapertura ufficiale della scuola di musica Artistation, alluvionata già due volte nel maggio scorso, ripartita di fatto nella sede borghigiana da 10 giorni ma nuovamente allagata dalle acque del Lamone dopo la terza alluvione della settimana scorsa.
«Abbiamo svuotato e ripulito nel giro di poco – commenta il titolare Mattia Lucatini -, quest’alluvione è stata più circoscritta della seconda e tante persone e uomini della Protezione Civile ci hanno subito aiutato, ma è il futuro che è davvero incerto. Abbiamo messo in salvo buona parte degli strumenti e le lezioni sono già ripartite nelle sedi provvisorie dell’anno scorso, tra le scuole Strocchi, Sant’Antonino e la saletta del Pavone d’Oro. Però così è complicato, dobbiamo sempre montare e smontare gli strumenti, non c’è posto per un vero pianoforte e, insomma, sulla sede del Borgo avevamo fatto un grande investimento, perché è ampia, circa 500 metri quadri, vicina al centro e ad una scuola con indirizzo musicale come la Strocchi, serve un grande quartiere, ha il parcheggio e un cortile per il centro estivo. Ci ho messo anni a trovare un posto del genere, che ho comprato e ristrutturato per le esigenze scolastiche. Il progetto di Artistation, insomma, era molto preciso e stava dando frutti, oltre che vitalità al quartiere. Gli iscritti sono in continua crescita e quest’anno in particolare c’è stato un boom, forse anche in previsione del ritorno in questi spazi. La botta è ancora calda - conclude Mattia -, non ho ancora deciso in che modo proseguire, ma non ho più la convinzione che avevo un tempo di rimanere qui, questo è certo. Il problema dell’insicurezza costante e del deprezzamento non è solo mio ma di buona parte del quartiere. Senza messa in sicurezza, da queste parti le prospettive sono davvero fosche». (f.sav.)